“La nuova normativa inserita nella riforma dello sport, che ha tardato molto a entrare in vigore, è un passo in avanti per disciplinare e supportare tutti i professionisti che lavorano in questo mondo. Soprattutto quelli che, spesso e volentieri, lo facevano senza remunerazione. È auspicabile che il provvedimento vada avanti dando sostegno allo sport che, è bene ricordare, ricopre un ruolo fondamentale nelle politiche sociali”. Lo ha dichiarato Emanuela Ferrante, assessore allo Sport del Comune di Napoli, all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi, nel corso del convegno “Il nuovo lavoro sportivo, aspetti lavoristici e adempimenti”, promosso dalla Commissione Lavoro dell’Odcec di Napoli.
“Questa materia ha subito tante modifiche, forse siamo in dirittura d’arrivo. È giunto il momento – ha evidenziato Angela Labattaglia, vicepresidente dei commercialisti partenopei – di dare la giusta collocazione a coloro che svolgono un’attività sportiva monitorando tutti gli aspetti principali, in particolare le posizioni previdenziali e assicurative”.
I lavori sono stati introdotti da Bruno Anastasio (presidente della Commissione Lavoro dell’Odcec di Napoli): “la riforma dello sport in ambito lavoristico si può definire una evoluzione dovuta e necessaria per regolamentare un settore che troppo spesso viveva di abusi di diritto e mancate tutele. La portata e l’impatto di tale riforma potrà essere percepita e soppesata soltanto alla fine dell’anno prossimo. Al momento sembra penalizzare le piccolissime realtà, ma è da considerare comunque un passo in avanti nel trattamento del lavoro verso una categoria che, fino ad oggi, sembrava ‘viaggiare’ in un mondo sommerso”.
Giuseppe Cantisano (Ispettorato del lavoro area metropolitana di Napoli) ha sottolineato che “la riforma marca la differenza tra società professionistiche e dilettantistiche estendendo la tutela dei lavoratori in tutti e due i segmenti con obblighi di coperture assicurative e previdenziali”.
Secondo Luca Canale (vicepresidente della commissione Lavoro Odcec Napoli) “il mondo dello sport cambia ed è necessario approfondire sempre più le modalità di un ‘processo’ in piena evoluzione caratterizzata da circolari e interpelli che la aggiornano di continuo. Con questo appuntamento i commercialisti offrono soluzioni per gestire questo passaggio con il massimo della professionalità sui piani fiscali e giuridico lavoristico. Lo spettro normativo deve contribuire a fare chiarezza per tutti i ruoli coinvolti”. Alcune criticità sono state rimarcate da Agostino Felsani (delegato provinciale del Coni a Napoli): “Con questa radicale trasformazione si aggiungono nuove problematiche per il mondo sportivo, in particolare per tutte quelle associazioni che non sono strutturate e necessitano di supporto tecnico. I commercialisti esperti della materia specifica possono concretamente contribuire a rispondere alle nuove esigenze”.
Claudio Mancini (consulente fiscale dello sport) ha sostenuto che “i quattro decreti legislativi che caratterizzano la riforma dettano norme specifiche da inserire negli statuti prevedendo anche la figura del lavoratore sportivo. È una novità importante che rende finalmente definitiva la situazione attuale chiarendone diversi aspetti contraddittori previsti nelle precedenti norme”.
Cristiano Corghi (coordinatore scientifico della rivista ‘Ratio non profit’): “La riforma introduce una nuova forma di lavoro con obblighi di contribuzione e rendicontazione a carico dell’ente. Con i decreti correttivi successivi è stata sottolineata la necessità da parte degli enti di analizzare con particolare attenzione la loro struttura dal punto di vista statutario e giuslavoristico in riferimento ai rapporti con i collaboratori”.