Tutti insieme, indistintamente, per chiedere una sola cosa proprio nella ‘Giornata internazionale dei diritti umani’: la fine delle ostilità in Medio Oriente. Con questo spirito si è tenuta ieri la ‘Marcia per la pace’ (promossa dalla Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace) in quel di Assisi (da Santa Maria degli Angeli alla Basilica di San Francesco) ad Assisi, che ha visto tra gli altri anche la partecipazione della Segretaria del Partito democratico Elly Schlein che si è appellata affinché arrivi quanto prima un cessate il fuoco umanitario. “A Gaza”, le sue parole, “si è già passato il segno se si pensa che il numero di vittime civili ha raggiunto un numero incredibile, davvero inaccettabile”. La numero uno dem ha parlato della necessità della liberazione di tutti gli ostaggi oltre che “vengano fermati i bombardamenti su Gaza che colpiscono persone innocenti”. E di coloro che muoiono senza alcuna colpa, in tutto il mondo ha parlato anche Padre Enzo Fortunato, anch’esso ad Assisi. “Scorre sangue innocente in tutto il mondo”, ha detto, riferendosi al conflitto in Ucraina, a quello in Medio Oriente e in generale all’interno del pianeta. Il Francescano ha poi attaccato tutti quei politici e uomini che si approfittano delle guerre per la corsa agli armamenti: “Se pensassimo che basterebbe un anno senza spendere euro o dollari in produzioni di armi si eliminerebbe la fame nel mondo forse elimineremmo le cause dell’ingiustizia e dell’iniquità nel mondo”. Per Padre Fortunato, oggi come oggi, c’è bisogno di strumenti di pace, di uomini e donne che non si arrendono alla logica della guerra, ma credono alle logiche della pace: “Oggi propongo una domanda drammatica presente nel cuore di tanta gente: ‘Fino a quando?’. Fino a quando ci costringerete a vedere sangue innocente nel cuore della Terra Santa? Fino a quando ci costringere a vedere sangue innocente nel cuore dell’Europa?”.
Pari diritti e dignità
Ad Assisi presente anche il Segretario generale della Cgil Maurizio Landini che ha parlato di guerre che riguardano tutti, “perché i conflitti li abbiamo anche a casa nostra, in Ucraina, in Medio Oriente”. Secondo il rappresentante sindacale in merito alle violenze nella terra di Israele e di Gaza, “la guerra non può essere mai la soluzione e, nel caso specifico della questione palestinese, il protrarsi della violazione del diritto ed il congelamento del processo di pace, hanno lasciato spazio alla radicalizzazione e a una politica autoritaria e repressiva, che non può altro che esplodere in atti di terrore e di risposte militari sempre più invasive e distruttive”. “Per questo”, ha aggiunto”, “è importante mobilitarsi e chiedere che tacciano le armi, ma anche che si metta in campo la risposta politica, riconoscendo pari diritti, dignità, libertà e diritto di auto-determinazione alle due comunità”. Anche Nicola Fratoianni, Segretario di Sinistra italiana, ha preso parte all’appuntamento umbro. E anche lui ha chiesto l’intervento della politica per arrivare alla fine del conflitto in Palestina: “Assistiamo di giorno in giorno a una carneficina che non ha termine”, le sue parole prima di mettersi in ‘marcia’ destinazione Basilica di San Francesco, dove l’evento si è concluso con la partecipazione di migliaia di persone.