Mancano 18 giorni a Natale, ma come sappiamo non per tutti sarà un giorno di vera festa, al caldo delle nostre case, circondati di affetti e di regali. E c’è chi ha scelto il giorno di San Nicola, protettore dei bambini, tanto che da lui è nato il mito di Santa Claus, Babbo Natale, per portare uno spiraglio di luce e di solidarietà in una terra da due anni martoriata dalla guerra, ma che sembra scomparire ogni giorno di più dai nostri radar. Parliamo dell’Ucraina e dell’associazione “La Memoria Viva”, in missione nell’area di Leopoli per portare la solidarietà dei bambini di alcune scuole italiane a 130 orfani, dagli zero ai 18 anni.
In questo periodo dell’anno in quei territori il freddo morde e la povertà, già presente anche prima del conflitto, ha ormai raggiunto livelli di totale indigenza alimentare e sanitaria. A peggiorare la situazione anche le difficoltà che i tir che trasportano aiuti umanitari incontrano alle frontiere sul versante polacco. È notizia proprio di questi giorni la morte di tre autisti bloccati alla dogana senza cibo e senza riscaldamento. Ciononostante, la comunità internazionale sembra cominciare ad allentare il proprio sostegno. Per questo, perché non si spengano i riflettori verso questo conflitto così vicino a noi, l’associazione “La Memoria Viva” ha deciso di coinvolgere le scuole di Castellamonte e Canavese per portare lettere, video, giochi mandati dai piccoli studenti ai bambini meno fortunati dell’orfanotrofio di Mariupol, oggi non più lì per ragioni di sicurezza.
“Si parla poco ormai della guerra in Ucraina, nonostante le grandi difficoltà del suo popolo e la crisi umanitaria in atto – afferma la giornalista Claudia Conte, attivista per i diritti umani, in missione insieme all’associazione -. Ci sono però anche persone dal grande cuore che continuano a portare aiuti ai civili anche rischiando la vita. Non possiamo ignorare questa guerra e restare indifferenti. Impariamo la solidarietà dai bambini italiani: in questa missione portiamo le lettere e i doni che hanno preparato per i piccoli orfani di Mariupol”.
È la quarantesima missione che l’Associazione it