lunedì, 16 Dicembre, 2024
Economia

‘Tax Day’ pesante per imprese e autonomi: 50 mld

68 adempimenti erariali

La scorsa settimana è stata caratterizzata da un periodo nero dal punto di vista economico per imprese e lavoratori autonomi in Italia, a causa del temuto ‘Tax Day’ fissato al 30 novembre. Una data cruciale che ha presentato un conto salato da pagare, secondo quanto riportato da Confesercenti, l’associazione che rappresenta le imprese commerciali e turistiche. Le cifre diffuse rivelano che le tasse da versare ammontano a oltre 50 miliardi di euro, comprendendo imposte come l’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche), l’Ires (Imposta sul reddito delle società), l’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) e imposte sostitutive. Si tratta di un’ondata di scadenze fiscali che coinvolge 68 adempimenti erariali, mettendo a dura prova professionisti e contribuenti. Tra le molte scadenze, spiccano la trasmissione del modello Redditi, sia per i contribuenti persone fisiche che per le società, e la scadenza di versamento per gli acconti. Quest’anno si è aggiunto anche l’ultimo appello per la cessione dei bonus edilizi, complicando ulteriormente la situazione.

Imposte da versare

L’Ufficio tributario di Confesercenti stima che le partite Iva hanno versato circa 12,5 miliardi di euro come secondo acconto annuale Irpef. Per l’Ires la cifra ammonta a circa 28,32 miliardi, mentre l’Irap graverà su autonomi e imprese per 10,58 miliardi. A queste si aggiungono diverse imposte sostitutive, coinvolgendo anche gli autonomi e le imprese in regime forfetario, con un versamento stimato di circa 1 miliardo di euro.

Carichi eccessivi

Per Confesercenti, è giunto il momento “di rivedere il sistema di liquidazione delle imposte e del versamento degli acconti, in particolare del secondo, al fine di rendere più sostenibile l’impatto finanziario sulle imprese. Lo abbiamo già proposto durante i tavoli di confronto sulla delega fiscale con l’Amministrazione finanziaria e le parti politiche”. L’attuale sistema di possibile rateizzazione del primo acconto, con una maggiorazione a carico dei contribuenti, ed un posticipo con possibile dilazione del secondo, esclusivamente prevista per l’anno in corso, aggiungono da Confesercenti, “non sono assolutamente sufficienti a dare respiro ed a permettere una corretta pianificazione finanziaria alle imprese dell’esborso fiscale nel corso dell’anno. Basta Tax day”, conclude Confesercenti, “ma appuntamenti con il Fisco più dilazionati per evitare carichi eccessivi per imprenditori e imprese”.

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