lunedì, 16 Dicembre, 2024
Esteri

Israele attacca a Sud di Gaza. Pioggia di razzi di Hamas

Usa: stop massacro di civili

Finita la tregua, la guerra diventa più intensa. Israele ha moltiplicato i raid nel sud della Striscia, intorno a Khan Yunis. Hamas ha lanciato centinaia di razzi contro diverse città israeliane. Una domenica di scontri: mezzi blindati dell’Idf hanno superato il Wadi Gaza e sono entrati nel settore meridionale della Striscia, assestandosi sulla arteria Khan Yunis-Deir el-Ballah. Altri blindati hanno preso posizione sulla spiaggia di Deir el-Ballah. Ci sono stati combattimenti nella zona di Karara e i rifugiati vengono spinti verso Rafah. Attacchi israeliani hanno colpito anche il campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza, uccidendo almeno 13 persone. L’aeronautica israeliana avrebbe bombardato la scuola della Sacra Famiglia a Gaza City.

La struttura, che appartiene alla Chiesa cattolica, e centinaia di sfollati interni. Ci sono stati scontri tra palestinesi ed esercito israeliano nei quartieri di Sheikh Radwan e al-Nasr. Le sirene hanno risuonato ad Askhelon e in altre città non lontane dal confine della Striscia di Gaza ma anche nella città di Zar’it al confine con il Libano nel nord. Alcuni soldati sono stati feriti a Beit Hillel (alta Galilea) dalla esplosione di un razzo anticarro sparato dal Libano sud. Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, più di 60 persone sono state uccise negli attacchi a Shijaiyah e più di 300 sono rimaste sepolte sotto le macerie. Mahmoud Bassal, portavoce della Difesa Civile di Gaza, ha detto che i soccorritori non hanno bulldozer e altre attrezzature per raggiungere le persone sepolte sotto le macerie, confermando la stima della Mezzaluna Rossa di circa 300 dispersi.

Massacro di civili

Sembra essersi spezzato definitivamente l’esile filo di un negoziato per riprendere lo scambio di prigionieri: si è arrivati a un “punto morto”, hanno detto gli israeliani lasciando, già sabato scorso, la sede delle trattative a Doha. E ieri il Presidente del Qatar, Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani ha chiesto una “indagine internazionale immediata, completa e imparziale” sui “crimini israeliani a Gaza”, mentre contemporaneamente affermava che il Qatar continuerà i suoi sforzi per facilitare un’altra tregua e raggiungere un cessate il fuoco permanente nell’enclave.
Ance il segretario della Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, è intervenuto dicendo che “il massacro dei civili trasformerebbe una vittoria tattica con una sconfitta strategica”, e rivolto a Israele, ha spiegato, che “il centro di gravità è la popolazione civile. Quindi, ho ripetutamente chiarito ai leader israeliani che proteggere i civili palestinesi a Gaza è sia una responsabilità morale che un imperativo strategico”. Riguardo gli ostaggi il Regno Unito ha avviato una campagna di sorveglianza con aerei specializzati che sorvoleranno Gaza alla ricerca degli ostaggi che sono ancora sequestrati. Mancano all’appello, infatti, 137 persone civili. Ma Hamas sostiene di avere solo uomini e soldati, mentre Israele per Israele hanno sotto sequestro ancora donne e bambini.

Israele punta anche a Sud

Il Pentagono ha reso noto che una nave da guerra americana, e altre navi commerciali, sono state attaccate nel mar Rosso. La rivendicazione è arrivata dagli Houthi dello Yemen. Una delle navi commerciali è di una compagnia britannica, che a sua volta è di proprietà di Danny Ungar, figlio del magnate delle spedizioni israeliano Rami Ungar. Nel frattempo, sempre fonti statunitensi, rivelano che Israele avrebbe accettato di designare ampie zone di sicurezza nel Sud di Gaza in seguito all’espansione delle sue operazioni militari. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha confermato l’indiscrezione e ha detto: “il nostro impegno è sia verso il sud che verso il nord. La nostra decisione calcolata è stata quella di bonificare attivamente il nord e sconfiggere Hamas nel sud, altrimenti forse non avremmo ottenuto nessuno dei due risultati. Non ci arrendiamo su nessuno dei due fronti.” Netanyahu ha anche aggiunto che una volta terminata l’operazione militare, Israele farà di tutto per impedire che la Striscia di Gaza finisca sotto l’influenza dell’Autorità Palestinese.

Iran: sosterremo sempre Gaza

Anche l’Iran, ieri, è tornata a far sentire la sua voce. “Il sostegno dell’Iran alla Palestina e a Gaza è un principio fondamentale e si basa sulla Costituzione nazionale, che afferma che si deve stare con gli oppressi. Quindi la volontà di alcune nazioni della regione non possono fermare il nostro supporto” ha dichiarato, il Presidente Ebrahim Raisi, secondo cui “sarà la vendetta di Dio a mettere fine, senza alcun dubbio, al falso regime sionista.” Raisi ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro giapponese, Fumio Kishida sulla guerra a Gaza, durante la quale ha definito gli Stati Uniti “il principale fautore e sostenitore della macchina da guerra israeliana”. L’Iran è convinto che se Israele non si fermerà la guerra finirà per estendersi a tutto il Medio Oriente.

Armi ai civili, è polemica

Nel governo israeliano è scoppiata una polemica tra il premier e il ministro Benny Gantz dopo la tragica morte dell’avvocato Yuval Doron Kastelman che era intervenuto, sparando, contro miliziani di Hamas ed era stato ucciso da soldati israeliani che l’avevano scambiato per terrorista. Netanyahu ha difeso la politica del ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir di aumentare in maniera significativa la distribuzione di armi alla popolazione. Mentre il ministro Benny Gantz, leader del partito centrista Unione Nazionale, che fa parte del gabinetto di guerra, ha invece polemizzato spiegando che occorre aprire una indagine approfondita e garantire che le regole sull’uso delle armi vengano rigidamente rispettate. Netanyahu ha poi incontrato il padre di Yuval, Moshe Castleman, e avrebbe chiarito il suo pensiero dicendo: “è una questione che deve essere indagata a fondo”.

Negli Usa, musulmani contro Biden

I leader musulmani in sei “swing State” degli Stati Uniti si sono impegnati a mobilitare le loro comunità contro la candidatura del presidente Biden per la rielezione a presidente americano a causa del suo fermo sostegno all’operazione militare di Israele a Gaza. Lo riporta Al Jazeera. La campagna #AbandonBiden – viene spiegato – è iniziata quando i musulmani americani del Minnesota hanno chiesto a Biden di chiedere un cessate il fuoco entro il 31 ottobre, e si è poi diffusa in Michigan, Arizona, Wisconsin, Pennsylvania e Florida.

Nave-ospedale italiana

E’ arrivata nel porto egiziano di al Arish, ad una quarantina di chilometri dal valico di Rafah, la nave Vulcano della Marina militare italiana. La nave è dotata di ambulatori, strumenti diagnostici e sale operatorie per curare i feriti in arrivo dalla Striscia di Gaza. L’equipaggio della nave è composto da 170 persone, di cui 30 della Marina militare specializzati nella gestione di emergenze sanitarie. A bordo – informa il ministero della Difesa – sale operatorie e ambulatori in cui medici civili e militari di diversi Paesi cureranno civili feriti di striscia di Gaza. “L’Italia”, ha commentato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, “come promesso, sta facendo la sua parte. Questo è il risultato di un lavoro di squadra.”

 

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