Nella tranquillità della sua casa nel Connecticut, Henry Kissinger, ex Segretario di Stato americano e figura chiave della diplomazia mondiale, si è spento nel sonno all’età di cento anni. La sua scomparsa rappresenta la fine di un’era, lasciando un vuoto nella comunità internazionale che ha visto Kissinger plasmare gli eventi globali con la sua saggezza e visione unica. Nominato Segretario di Stato durante l’amministrazione di Richard Nixon, è stato uno degli artefici fondamentali della politica estera americana negli anni ’70. La sua abilità nel negoziare e bilanciare interessi complessi ha contribuito a plasmare il corso della storia mondiale. Nel 1973, il suo impegno per la pace è stato riconosciuto con il conferimento del Premio Nobel per la Pace, onorando i suoi sforzi per porre fine alla guerra del Vietnam.
Reazioni in tutto il mondo
La notizia della sua morte ha suscitato reazioni da tutto il mondo. La Cina ha espresso il suo cordoglio, definendo Kissinger un “vecchio amico”. Il Presidente russo, Vladimir Putin, ha elogiato Kissinger come “uomo di Stato saggio”.
Il ricordo in Italia
È emerso che Kissinger, fino a poco prima della sua morte, manteneva un ruolo attivo nella diplomazia informale. Nel luglio scorso, ha trascorso due ore in un colloquio con il Premier Giorgia Meloni che ha espresso il suo privilegio nel confrontarsi con Kissinger, sottolineando l’importanza di apprendere dalla sua saggezza. La figura di Kissinger è stata ricordata anche dal Presidente del Senato Ignazio La Russa, parlando di uno stratega della politica estera americana: “Saggio, lungimirante, indiscusso riferimento della diplomazia internazionale, è stato una figura unica e il cordoglio unanime proveniente in queste ore da ogni parte del mondo ne è una ulteriore testimonianza”. “La Dc omaggia un gigante della storia del Novecento, che si conclude con la scomparsa di Kissinger. Con i nostri capi storici ebbe rapporti alterni, come la storia racconta, ma oggi è il giorno dell’omaggio e della preghiera”, le parole di Gianfranco Rotondi, Presidente della ‘Dc con Rotondi’. Per Giorgio Mulè, Vicepresidente della Camera, la scomparsa di Kissinger “è un’incolmabile perdita per tutto il mondo, che grazie alle sue sopraffine qualità politiche e diplomatiche, per oltre cinquant’anni, si è potuto avvalere di un uomo equilibrato e straordinariamente lungimirante, capace di far dialogare ideologie e nazioni che senza il suo apporto mai si sarebbero sedute allo stesso tavolo”. Secondo Carlo Calenda, leader di Azione, l’operato di Kissinger nei governi americani e come saggista sono storie molto diverse: “Il Kissinger di governo è stato sostenitore e ispiratore di dittature feroci e il suo operato è stato spesso intriso di spregiudicata furbizia (sul Vietnam) Ma le cose che ha scritto sulla politica estera sono profonde e attuali. World Order è un grandissimo saggio. La spiegazione su quando e come usare il realismo e l’idealismo in politica estera è perfetta”.