sabato, 22 Febbraio, 2025
Società

Antisemitismo. Visione di Israele in negativo, lo pensa il 70% degli studenti di sinistra

Istituto Cattaneo sforna una ricerca in tre atenei del centro nord su effetti della guerra in Medioriente

Il 7 ottobre 2023 ha segnato anche uno spartiacque luttuoso nella storia dell’antisemitismo. L’Istituto Cattaneo di Bologna ha voluto misurare il passaggio con un’indagine tra gli studenti di tre atenei del centro-nord e sottolineando anche la dichiarazione alla preferenza politica. La ricerca è stata promossa in modo autonomo da alcuni ricercatori delle università di Bologna, Milano Bicocca e Padova, e dal Centro di Ateneo per lo studio della Resistenza e dell’età contemporanea dell’Università di Padova sotto la supervisione di Asher Daniel Colombo ordinario di scienze politiche all’Università di Bologna e Gianpiero Dalla Zuanna, ordinario di statistica e già senatore del Partito democratico.

Studenti di Destra

“In primo luogo” concludono i ricercatori, “l’adesione agli indicatori di antisemitismo classico – sia quelli basati sull’accusa della cospirazione che quelli basati sull’accusa di “doppia lealtà” – crescono passando dalla sinistra alla destra dell’asse dell’orientamento politico, mentre in una posizione intermedia troviamo coloro che non vogliono o non sanno collocarsi lungo quell’asse.” Non è una sorpresa, si osserva, ma quello che “sono le dimensioni dello scarto. Il rapporto tra il livello di adesioni a queste opinioni rilevabile tra gli studenti che si collocano all’estrema destra è da due fino a nove volte superiore a quello che si registra tra chi si colloca all’estrema sinistra.”

Studenti di Sinistra

“In secondo luogo, invece, il livello di adesione agli indicatori connessi all’accusa a Israele di comportarsi come la Germania nazista cresce decisamente passando da chi si colloca nelle posizioni centrali dello spettro politico a chi si colloca in quelle polari (le prime o le ultime due), ma è a sinistra che troviamo i livelli massimi di adesione. Qui poco meno della metà degli studenti che si collocano nelle prime due posizioni a sinistra dell’asse dell’orientamento politico condividono l’equiparazione tra Israele e la Germania nazista.”

I più bravi

“In terzo luogo, il livello di adesione alle affermazioni negative contro gli ebrei e contro Israele si riduce decisamente al crescere del rendimento scolastico. La scuola, quindi, sembra svolgere un ruolo tutt’altro che trascurabile nella formazione di opinioni accurate e equilibrate anche su temi sensibili. È tra coloro che hanno tratto maggiori risultati dallo studio che atteggiamenti pregiudizialmente negativi verso gli ebrei e verso Israele faticano maggiormente ad affermarsi.”

Risultati sorprendenti

Ma, secondo gli estensori del rapporto, i risultati “più sorprendenti” riguardano gli effetti del 7 ottobre e gli sviluppi successivi. I dati suggeriscono di adottare molte cautele nell’assumere che, dopo il 7 ottobre, siano visibili i segni di una crescita generalizzata di sentimenti ostili verso gli ebrei. All’opposto, se consideriamo gli indicatori che rilevano l’antisemitismo più “classico” di stampo cospirazionista, questi mostrano che “i livelli di adesione all’insieme di accuse che sostanziano quella componente dell’antisemitismo nei giorni successivi all’aggressione terroristica si sono ridotti (soprattutto tra chi si colloca al centro-destra o a destra). Resta però che si è trattato di una riduzione di assai breve, se non brevissima, durata, perché già dieci giorni dopo i livelli sono tornati ai valori iniziali, e in un caso li hanno addirittura superati”.

Aspetti preoccupanti

Infine, diverse sono le considerazioni per una seconda componente di antisemitismo, “quella legata all’accusa di doppia lealtà.” Se nemmeno per questa accusa il livello di adesione cresce dopo il 7 ottobre, non ci sono però nemmeno segnali di riduzione. Ma è la terza componente a suggerire considerazioni di orientamento opposto. Questa organizza in una dimensione coerente un vasto insieme di accuse agli ebrei, che vanno da quella di approfittare dell’Olocausto, a quella di essersi trasformati da vittime a oppressori, e infine all’accostamento, anzi alla equiparazione – che va radicandosi – tra Israele e la Germania nazista. “Non solo questa componente non mostra alcun segno di riduzione, ma alcune accuse su cui essa si sostiene crescono addirittura, e in misura tutt’altro che trascurabile.”

Reazioni alle cronache

Infine “suscita qualche inquietudine il fatto che la quota di coloro che equiparano Israele e la Germania nazista cresca già nei giorni immediatamente successivi al 7 ottobre, ovvero dopo il massacro compiuto da Hamas, anziché solo dopo, quando si cominciano a vedere gli effetti della decisione del governo israeliano di rispondere militarmente all’attacco terroristico.” Se le prime due componenti dell’antisemitismo sono più diffuse tra chi si colloca a destra e al centro-destra dello spettro politico, la terza si distribuisce più equamente tra tutte le posizioni politiche. L’accusa a Israele di comportarsi come la Germania nazista, invece, è decisamente più radicata tra chi si colloca a sinistra. Un’analisi più dettagliata rivela poi che l’aumento di coloro che concordano con questa accusa – aumento che abbiamo visto verificarsi dopo il 7 ottobre – è la conseguenza di un cambiamento – quasi istantaneo – osservabile proprio solo tra chi si colloca a sinistra. Nelle settimane successive al 7 ottobre, infatti, la quota di studenti di sinistra che pensa che Israele si comporti come la Germania nazista continua a crescere al punto da avvicinarsi al 70% del totale degli appartenenti a quel gruppo.

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