mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Economia

Confindustria lancia l’allarme: “In Italia l’economia è ferma”

Scende l’inflazione in Italia, ma i tassi sono alti e forse non ancora fermi, perciò il credito è troppo caro e meno disponibile. La crescita dell’economia italiana è ferma: i servizi sono in flessione e l’industria ancora debole. Gli investimenti vanno giù, i consumi sono quasi fermi, meglio l’export ma le prospettive non sono buone. Ecco il sunto della nota diramata da Confindustria nella congiuntura flash.

Crescita ferma

Il Pil italiano è rimasto fermo nel terzo trimestre e gli indicatori dicono che all’inizio del quarto trimestre l’attività nei servizi è in lieve calo, così come nell’industria. Nonostante l’inflazione in Italia sia finalmente tornata sotto il 2,0%, i tassi di interesse sono ancora ai massimi e stanno bloccando il canale del credito, frenando i consumi e gli investimenti. Anche l’export sta offrendo un modesto contributo. Le guerre in corso aumentano l’incertezza, ma finora il costo dell’energia non è aumentato, nonostante sia significativamente più alto rispetto al periodo precedente la crisi energetica.

Inflazione in rientro

L’inflazione italiana si è ridotta a ottobre, arrivando al +1,7% su base annua (rispetto al +5,3% di settembre). Questo calo è stato favorito da un ‘effetto base’ molto favorevole sui prezzi dell’energia, che sono diminuiti del 19,7% su base annua (dopo essere aumentati del 26,8% nello stesso mese del 2022 a causa del picco del gas). I prezzi core dei beni e dei servizi continuano a frenare, ma solo lentamente, con un aumento del 3,7%. Anche i prezzi alimentari mostrano una crescita moderata del 6,3%, grazie alla parziale moderazione dei costi.

Tassi fermi?

A inizio novembre la Fed ha tenuto, per la seconda volta, fermo il tasso Usa (a 5,50%), come pure la Bce a fine ottobre (4,50%). Lo scenario base è che i tassi sono giunti ai massimi, come indicano i future, che scontano i primi tagli nel 2024. Tuttavia, Powell ha sottolineato il rischio di nuovi rialzi, se la crescita americana non frena e l’inflazione resta alta (+3,2%), e Lagarde ha ribadito che altri rialzi potrebbero esserci anche nell’Eurozona, in caso di nuovi shock che modifichino lo scenario.

Credito caro

Peggiora la situazione del credito per le imprese italiane: il costo è salito al 5,35% a settembre, la caduta dei prestiti è arrivata al -6,7% annuo. Nel 3° trimestre, infatti, la domanda ha continuato a ridursi per i tassi troppo alti e i criteri di offerta sono divenuti più rigidi: sempre più imprese restano senza credito. Buone notizie vengono dai prestiti in sofferenza, stabili a 19,3 miliardi.

Servizi in flessione

In agosto si è attenuata l’espansione del turismo: +9,5% sul 2022 la spesa degli stranieri in Italia, ma -1,7% dal picco di luglio. A settembre l’RTT index (CSC-TeamSystem) segnala flessione moderata dei servizi per il terzo mese di seguito, e in ottobre il Pmi è caduto in misura marcata (47,7, da 49,9) indicando una contrazione, mentre la fiducia delle imprese continua a calare.

Industria debole

A settembre la produzione è rimasta ferma. Il terzo trimestre registra una variazione appena positiva (+0,2%) ma dopo quattro trimestri negativi: da inizio anno è scesa di -1,8%. Nell’ultimo mese, in flessione i beni di consumo (-2,2%), mentre cresce la produzione di beni strumentali (+1,5%) e intermedi (+0,8%). RTT misura un fatturato in flessione e in ottobre il PMI si è ulteriormente ridotto (44,9 da 46,8), la fiducia delle imprese ha proseguito la caduta (96,0 da 96,4).

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

2022: il peggior anno per la fame nel mondo

Cristina Calzecchi Onesti

“Il Battesimo è un nuovo compleanno, si festeggi”

Lorenzo Romeo

Tredicesima 2024: 5 miliardi per il Natale, consumi in crescita del 6%

Paolo Fruncillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.