Con l’inizio dell’anno scolastico, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas) ha collaborato con il Ministero della Salute per condurre una vasta campagna di controlli a livello nazionale, focalizzata sulla verifica dei servizi di ristorazione e delle imprese di catering che gestiscono le mense presso gli istituti scolastici. Durante le attività ispettive, svolte nell’ultimo mese, circa 1.000 aziende di ristorazione collettiva operanti nelle mense di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private, sono state esaminate con attenzione. Purtroppo, i risultati non sono stati incoraggianti, con il 27% delle ditte controllate, pari a 257 aziende, che hanno mostrato evidenti irregolarità.
Le violazioni penali e amministrative accertate sono state ben 361, con sanzioni ammontanti a 192mila euro. Le infrazioni riguardano principalmente la gestione e conservazione degli alimenti, le condizioni d’igiene nei locali di preparazione dei pasti e la mancata rispondenza in qualità e quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto.
Carenze igienico-sanitarie
Le conseguenze più gravi hanno riguardato la sospensione dell’attività o il sequestro di 13 aree cucina/depositi alimenti a causa di carenze igienico-sanitarie e strutturali significative. In particolare, un asilo nido non censito nella provincia di Taranto è stato chiuso a causa dell’approvvigionamento idrico con acqua non idonea per usi alimentari. Oltre 700 kg di derrate alimentari, tra cui carne, formaggi, pane, pasta e acqua minerale, sono stati sequestrati per mancanza di tracciabilità, scadenza e custodia in ambienti inadeguati. Inoltre, 18 gestori dei servizi-mensa sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria per frode e inadempienza nelle forniture pubbliche, confezionando pasti di qualità e grammatura inferiori a quanto concordato nei contratti. Le irregolarità hanno coinvolto anche la mancanza di tracciabilità degli alimenti e l’omessa comunicazione della presenza di allergeni, mettendo a rischio la salute delle fasce sensibili delle utenze scolastiche.
Le chiusure
La campagna ha portato alla chiusura di un centro di cottura-catering nella provincia di Lecco e al deferimento di 18 gestori dei servizi-mensa. Inoltre, un centro di preparazione pasti nella provincia di Reggio Emilia è stato sanzionato per gravi carenze igienico-sanitarie, mentre uno stabilimento di produzione pasti nella provincia di Trapani è stato deferito per non conformità alle quantità degli ingredienti previste nei contratti di appalto. La situazione non è migliore nel Sud Italia, con la sospensione di attività di laboratorio cucina in due scuole per l’infanzia della provincia di Caserta, l’utilizzo sospeso dell’area refettorio di un asilo nido nella provincia di Taranto e il deferimento di un titolare di società nella provincia di Rieti per detenzione e somministrazione di alimenti non conformi al contratto d’appalto e l’omissione di informazioni cruciali sulla presenza di allergeni.