sabato, 29 Giugno, 2024
Politica

Pd in piazza. C’era anche Conte. Schlein: “Parte l’alternativa alla Destra”

“Questa piazza dimostra che l’alternativa c’è, siamo noi che ci apriamo agli altri. Non lasceremo a queste Destre smantellare il Paese e rinchiuderlo nel nazionalismo”. Parole, queste, pronunciate ieri da Elly Schlein nel corso della manifestazione ‘Per un futuro più giusto’, organizzata dal Partito democratico e che ha raggiunto il suo culmine ieri sera nella suggestiva cornice di piazza del Popolo a Roma, con il suono coinvolgente di ‘Bella ciao’ che ha accompagnato la chiusura dell’evento. “Non ci aspettavamo tutta questa partecipazione”, ha detto la grande protagonista di giornata, la Segretaria del Pd che in un’ora ha affrontato una vasta gamma di temi, toccando le questioni più urgenti e dibattute del momento. Dalla manovra economica in corso al salario minimo, dall’uguaglianza di genere al sistema di governo, dai tagli alla sanità al diritto allo studio, fino al conflitto in Medio Oriente. Di certo ciò che ha caratterizzato il discorso di Schlein è stata la critica e senza sconti rivolta nei confronti del governo attuale, del premier Meloni e delle forze politiche di Destra. La Segreteria ha sottolineato la necessità di una visione politica che ponga al centro l’interesse collettivo, l’uguaglianza sociale e la difesa dei diritti fondamentali.

Manovra economica

La manovra economica è stata al centro delle preoccupazioni espresse da Schlein, che ha sottolineato la necessità di un’impostazione maggiormente orientata verso la riduzione delle disuguaglianze sociali e la tutela dei ceti più deboli. Inoltre, ha sollevato il tema del salario minimo, auspicando un intervento deciso per garantire una retribuzione dignitosa a tutti i lavoratori: “Serve il salario minimo. Abbiamo raccolto più di cinquecentomila firme, il governo ha scelto di ampliare il lavoro precario e i voucher. Inoltre chiediamo di approvare una misura che davvero sosterrebbe l’occupazione femminile: il congedo veramente paritario”. L’uguaglianza di genere e la promozione dei diritti delle donne sono stati temi centrali nel discorso di Schlein. Ha sottolineato l’importanza di una società inclusiva e aperta, che riconosca e valorizzi il contributo delle donne in tutti i settori della vita sociale ed economica: “Non c’è ne facciamo granché di una premier donna che non si batte ogni giorno per migliorare le condizioni di vita di tutte le altre donne di questo Paese. E che non si batte per difendere i loro diritti, a partire da quelli sul proprio corpo. Lotteremo per difendere la 194 e per portarla a piena attuazione”.

No al premierato

Schlein ha anche affrontato la questione del sistema di governo, esprimendo dubbi sulla capacità del premier Meloni di rispondere alle esigenze del Paese e criticando l’approccio delle Destre nei confronti delle istituzioni democratiche. “Il Presidente del Consiglio non vuole governare, ma comandare, è una cosa diversa. La Destra ha sempre sognato di smantellare la Repubblica parlamentare verso il modello del capo solo al comando, ma la storia di questo Paese ha già dato e non è andata bene”. Nel mirino quindi la riforma costituzionale del premierato che “scardinerebbe un equilibrio tra i poteri dello Stato e una persona non può decidere della vita del parlamento. Il governo Meloni vuole lanciare una riforma costituzionale che è un’arma di distrazione di massa”.

Governo contro i deboli

Non sono mancate le critiche riguardo ai tagli alla sanità e al diritto allo studio, evidenziando la necessità di investimenti e di una politica che garantisca servizi adeguati a tutta la popolazione: “Dopo un anno di governo Meloni che ha aumentato i contratti precari, smantellato l’unico strumento di sostegno al reddito, tagliato la sanità pubblica, vorrei che dicessimo insieme una cosa semplice: basta. Basta con questo governo che se la prende con i più deboli perché la Destra è sempre la stessa e se ne frega di chi ha meno”. In merito al conflitto in Medio Oriente, Schlein chiede “con forza un cessate il fuoco umanitario perché non possiamo assistere a questo massacro di civili. Torniamo a chiedere di liberare tutti gli ostaggi, di proteggere i civili e riprendere il processo di pace in Medio Oriente, verso l’obiettivo di due popoli e due Stati”.

Applausi per Conte

In piazza del Popolo presente anche il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Particolarmente applaudito il suo intervento. L’ex premier ha confermato il dialogo avviato con il Pd: “Siamo due forze politiche ciascuna con la propria autonomia, quindi il dialogo serve a convergere sulle posizioni ma anche a segnare, qualche volta, qualche differenza. E siamo qui anche per confermare tutto il nostro forte dissenso e tutte le azioni di contrasto contro le politiche di questo governo”. È intervenuto anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Presidente del Pd Stefano Bonaccini (“Elly è riuscita a riportare la gente in piazza”) e il Segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni (“Ci sono differenze anche con il Pd e non vanno nascoste, ma bisogna avere la forza di provare a costruire convergenze, ognuno portando il proprio contributo”.

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