Il dibattito sul salario minimo in Italia è tornato al centro dell’attenzione nel corso dell’assemblea nazionale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha espresso preoccupazioni riguardo alla sua efficacia nel risolvere il problema degli stipendi bassi nel Paese. La risposta del Presidente del Consiglio, incentrata sull’estensione della contrattazione a settori precedentemente esclusi, ha innescato un confronto politico sulla direzione da prendere. Per il Premier, sebbene il salario minimo rappresenti un tentativo di migliorare le condizioni dei lavoratori, non risolve il problema sottostante degli stipendi bassi. Per cercare di trovare una soluzione soddisfacente per tutti, Meloni ha enfatizzato la necessità di sviluppare un nuovo rapporto tra Stato, cittadini e imprese per affrontare le questioni salariali in modo più ampio e sostenibile. Meloni ha quindi ribadito l’importanza di difendere e valorizzare l’artigianato e le piccole e medie imprese, descrivendoli come il “fiore all’occhiello dell’economia italiana”: ha insistito sul fatto che le politiche dovrebbero essere progettate per sostenere e promuovere questi settori chiave, considerati spesso il motore dell’occupazione e della vitalità economica. Oltre al dibattito sul salario minimo, la discussione si è estesa alle riforme proposte dal governo. IlPremier ha sottolineato la volontà di cercare il consenso delle Camere, ma ha dichiarato che, alla fine, sarà la volontà degli italiani a decidere.
Legge Annuale sugli incentivi alle Pmi
Durante l’Assemblea della Confederazione, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha colto l’occasione per annunciare l’intenzione del governo di realizzare la prima ‘Legge Annuale sugli incentivi alle Pmi’ a partire dal 2024, ricordando che avrebbe dovuto essere realizzata 11 anni fa. Chiaro l’obiettivo: promuovere un ambiente più favorevole per le Pmi attraverso incentivi specifici, e la prima legge annuale si concentrerà sull’innovazione, che è stata identificata come un elemento chiave per potenziare la competitività delle piccole e medie imprese e stimolare la crescita economica sostenibile.
Green Deal europeo
Presente all’incontro pure il vicepremier Matteo Salvini che nel corso del suo intervento ha sollevato dubbi e critiche nei confronti delle misure del Green Deal europeo, sottolineando che l’obbligo di acquistare o vendere solo auto elettriche entro il 2035 rappresenterebbe un “suicidio economico, sociale e ambientale”. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha poi sollevato interrogativi sulla durata degli scioperi in Italia, esprimendo preoccupazione per l’impatto che un’astensione dal lavoro di 24 ore potrebbe avere sul Paese. Ha sottolineato che, sebbene sia un sostenitore del diritto allo sciopero, alcune azioni potrebbero mettere a repentaglio il Paese. Per questo motivo ha invitato i sindacati a considerare con attenzione l’entità degli scioperi, sottolineando che il diritto di alcuni non dovrebbe impedire il funzionamento del Paese per giorni o settimane intere. Nel caso in cui i sindacati non adeguassero la durata degli scioperi, Salvini ha ricordato che esiste lo strumento della precettazione, che può essere utilizzato per limitare gli effetti degli scioperi prolungati.
Il messaggio di Mattarella
All’assemblea della Cna ha partecipato, tramite un messaggio inviato al Presidente Dario Costantini, anche Sergio Mattarella, che ha sottolineato l’importanza cruciale di potenziare l’artigianato e le piccole e medie imprese nel tessuto produttivo nazionale. Settori, per il Capo dello Stato, che rappresentano comparti essenziali dell’economia italiana, che contribuiscono in modo significativo alla competitività e alla resilienza del Paese. Mattarella ha tenuto a precisare che il potenziamento di queste realtà è un obiettivo strategico, fondamentale per sostenere una crescita economica sostenibile, equilibrata e inclusiva. Le parole del Presidente hanno posto l’accento sull’importanza di un impegno congiunto da parte delle istituzioni e della società civile per adottare azioni sinergiche a favore di un settore che non solo genera occupazione, ma rivitalizza anche aree soggette a fenomeni di impoverimento e spopolamento. L’artigianato e le Pmi, secondo Mattarella, svolgono un ruolo chiave nella trasmissione di competenze e nella formazione di nuove generazioni. Il Presidente ha riconosciuto queste realtà come risorse inestimabili per il progresso del Paese, sottolineando la loro funzione economica e sociale fondamentale per la coesione sociale.