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Riflessioni sul Coronavirus

venerdì, 6 Marzo 2020
1 minuto di lettura

Per la CNN, la diffusa ed autorevole televisione americana che ha realizzato un apposito grafico, l’epidemia di coronavirus ha il suo epicentro, il suo motore diffusivo, in Italia anziché in Cina.

Stiamo pagando così un prezzo ingiusto all’esserci posti come i primi della classe quanto a misure di prevenzione – ed è un merito – ma anche degli isterismi e delle drammatizzazioni nella comunicazione di varie istituzioni, ma soprattutto in quella diffusa dalle tante reti televisive.

E non è da sottovalutare, pur valutandone il merito, l’impatto di iniziative, quali quelle della chiusura generalizzata di scuole ed università, l’invito agli anziani a confinarsi in casa o l’indicazione del metro di distanza con ipotetici interlocutori. E nemmeno sembra praticabile l’invito ad evitare i trasporti pubblici: non tutti e meno che mai i lavoratori e gli anziani possono disporre di mezzi propri.

Resta comunque il dovere per tutti di concorrere, ognuno per la propria parte, a contenere la dimensione del contagio: obiettivo possibile, mentre diventa arduo per imprese e cittadini affrontare le asprezze di una condizione dell’economia già difficile ma ancora più incerta e precaria per effetto dei problemi aperti dal morbo.

Serve – lo ha detto lo stesso Conte – un piano straordinario di interventi che preveda il massimo di sostegno ad imprese e famiglie, ma anche la realizzazione delle tante opere pubbliche bloccate da anni.

Ben venga, per realizzarle, la nomina di commissari con poteri straordinari com’è avvenuto per Genova. L’esperienza ci insegna che è fatica sprecata impegnare ulteriori risorse comunitarie o nazionali considerando quanto alcune nostre regioni siano incapaci a spendere, fino a restituire all’UE parte notevole dei fondi loro attribuiti.

Esemplare anche la vicenda della mancata ricostruzione delle aree sconvolte dal terremoto di quattro anni fa, dove aver condizionato il tutto al vigente codice degli appalti ha finora lasciato intatte le rovine.

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