giovedì, 19 Dicembre, 2024
Economia

Nuovo concordato preventivo, l’obiettivo dell’Erario è incassare 760,5 milioni

Il nuovo concordato preventivo biennale consentirà agli autonomi di accordarsi in anticipo con il fisco, per due anni, sui propri redditi. Si tratta di un provvedimento dal quale l’Erario ipotizza anche di poter incassare 760,5 milioni. Ecco quanto contenuto nella bozza del decreto legislativo di attuazione della delega fiscale approvato dal Consiglio dei Ministri. Il testo andrà poi alle Camere per il parere prima del passaggio definitivo e l’entrata in vigore, già dal prossimo anno.

Possibilità di accordo

Per i contribuenti è prevista la possibilità di accordarsi in anticipo con il fisco, per due anni, sui propri redditi. L’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione la proposta di adesione entro aprile 2024 (a regime la scadenza sarà il 15 marzo) e i contribuenti potranno aderire entro luglio 2024 e, negli anni successivi, entro giugno. L’accordo è riservato ai contribuenti con la partita Iva ‘esercenti attività d’impresa, arti o professioni, sia quelli che versano le imposte a forfait, sia quelli che applicano gli indici sintetici di affidabilità.

Veridicità dei dati

Quanto ai ‘paletti’, in caso di indicazione nella dichiarazione dei redditi di dati non corrispondenti a quelli comunicati, ai fini della definizione della proposta di concordato, verrà impedito l’accesso, mentre i contribuenti sottoposti agli indici di affidabilità fiscale dovranno avere un voto alto (almeno otto) per aderire. Sarà possibile comunque mettersi in regola ed è per questo che il governo conta di incassare 748,1 l’anno prossimo e 12,3 milioni nel 2025.

Dialogo con i contribuenti

La nuova versione della delega punta sempre di più al dialogo preventivo con i contribuenti, soprattutto in fase di accertamento imponendo una sorta di dialettica obbligatoria tra amministrazione e contribuente. Più tecnologia è poi in arrivo contro l’evasione, in particolare ricorrendo all’intelligenza artificiale. Le notifiche fiscali, comprese le contestazioni e quindi le cartelle, potranno infine essere spedite al contribuente anche al domicilio digitale. La decorrenza dei termini, per i pagamenti, la decadenza o la prescrizione, scatterà praticamente da subito, non appena il gestore della Pec comunicherà al fisco l’arrivo della notifica nella casella postale.

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