“Il Terzo Polo con Italia Viva non ha preso forma per scelta di Renzi. Prenderà forma con Elena Bonetti, con Ettore Rosato e con chi in IV vuole venire con noi a fare questo lavoro”. L’Assemblea nazionale di Azione è stata l’occasione, per il Segretario Carlo Calenda, di dare nuovamente vita all’idea del Terzo Polo. L’incontro, che si è tenuto ieri al Teatro Eliseo di Roma, ha visto la partecipazione di esponenti politici provenienti da diverse aree dell’arco parlamentare. “Noi facciamo la nostra Assemblea nazionale, ma è anche un punto di contatto con esponenti della maggioranza e delle altre opposizioni. È il lavoro che facciamo sempre: cercare di far sedere intorno a un tavolo a parlare di problemi concreti, dal salario minimo alla sanità, perché la politica non può essere solo rumore di uno contro gli altri”, le parole di Calenda che poi ha voluto puntualizzare che “Terzo Polo è un nome che non mi piace. Noi vogliamo costruire un grande fronte repubblicano e noi siamo aperti e disponibili a cambiare se sarà necessario farlo e lo faremo dal giorno dopo le europee per costruire un grande partito riformista, democratico e popolare”.
Gli obiettivi
Il Terzo Polo, in pratica, cercherà di riunire forze politiche provenienti da diverse tradizioni, dal Partito democratico alle liste civiche passando per il Centrodestra. L’obiettivo dichiarato è quello di chiudere la stagione del bipolarismo, che secondo Calenda ha contribuito a polarizzare la politica italiana e ha ostacolato la capacità di affrontare i problemi concreti del Paese. La presenza di Elena Bonetti ed Ettore Rosato come co-leader del Terzo Polo è un segnale forte di unità tra differenti correnti politiche. Bonetti proviene dal mondo del Pd, mentre Rosato ha una lunga esperienza nelle liste civiche. Una collaborazione, questa, vista come un tentativo di superare le divisioni ideologiche tradizionali per affrontare le sfide attuali dell’Italia, tra cui il salario minimo e il sistema sanitario. Calenda ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di un’opposizione coesa e propositiva: “Il nostro obiettivo è lavorare insieme, indipendentemente dalle nostre storie politiche, per affrontare i problemi reali del Paese. La politica non può permettersi di rimanere divisa mentre l’Italia affronta sfide importanti”. Calenda manda poi un messaggio chiaro ai naviganti, spiegando che non si può fare un partito insieme a chi non condivide l’etica dei comportamenti, i valori e gli obiettivi: “Esiste Azione ed esistiamo noi in quanto per noi questi sono punti irrinunciabili, sennò siamo un partitino di Centro qualsiasi. E dunque abbandonate subito l’idea di comodità. Se qualcuno ha pensato di iscriversi in un partito che è disponibile a costruire il centro dell’intrallazzo che va a Destra se vinceva la Destra e con i Cinque Stelle se vincevano i Cinque Stelle, si è sbagliato, ce li avete tutti di fuori questi partiti, andateci”. Calenda ha poi bocciato l’esecutivo Meloni (“ha fallito”). Tuttavia, “il campo largo non è un’alternativa di governo perché se stessimo insieme litigheremo su tutto, dalle armi all’Ucraina al termovalorizzatore di Roma”.
Forze liberali
Nell’Assemblea del partito, la Presidente Mara Carfagna ha annunciato il fallimento del progetto di fusione con Italia Viva, ma ha sottolineato che l’idea di rappresentare il nucleo di un’aggregazione di forze liberali, moderate, popolari e riformiste rimane viva. Ha aggiunto che solo Azione ha un’identità chiara, riconoscibile e identificabile per coloro che desiderano basarsi sulla verità anziché sull’opportunismo per ottenere voti. Le parole della Schlein Nell’ambito dell’Assemblea di Azione ha preso la parola anche la Segretaria del Pd Elly Schlein, la quale ha tenuto un discorso indirizzato a Calenda enfatizzando la necessità di lavorare insieme per costruire un’alternativa politica solida basata sul merito delle questioni, piuttosto che sulle divisioni partitiche. Schlein ha riconosciuto le differenze tra i vari partiti coinvolti nel progetto, ma ha sottolineato l’importanza di concentrarsi sulle questioni concrete su cui è possibile collaborare. “Nel nostro contesto politico, abbiamo le nostre differenze, ci mancherebbe, siamo Partiti diversi”, ha dichiarato. “Ma al di là delle differenze, tante sono le questioni su cui possiamo lavorare insieme e mostrare che c’è un’alternativa, che possiamo costruirla nel merito delle cose, non chiudendoci in una stanza tra di noi che se aspettiamo di starci tutti simpatici probabilmente non ci arriveremo mai”. Il discorso di Schlein è stato incentrato sulla necessità di concentrarsi sulle questioni sostanziali. Ha citato l’esempio di Foggia, dove le forze politiche hanno lavorato insieme per creare un perimetro con un programma coerente comune e una candidatura credibile, dimostrando che è possibile ottenere successi politici quando ci si concentra sul merito delle questioni.