L’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, Asaps, in collaborazione con Sapidata, ha all’attivo l’Osservatorio Pedoni in grado di mostrare, on line, in tempo reale, gli incidenti in Italia nei quali perdono la vita i pedoni. Dal primo gennaio al 15 ottobre sono morte investite 341 persone. Il dato, tra l’altro, è parziale perché non tiene conto dei gravi feriti che possono perdere la vita anche a distanza di tempo per le conseguenze dell’incidente. Istat infatti conta solo i decessi nei primi trenta giorni dal sinistro. Molti pedoni sono stati uccisi nel luogo più sicuro: sulle strisce pedonali ad esempio, o mentre erano sul marciapiede.
Roma più pericolosa
Logicamente i decessi più alti sono nelle grandi città perché c’è una popolazione più elevata: nel Lazio i decessi sono 57, un sesto del totale, di cui 31 a Roma. Ma i dati sono alti anche in Campania (Napoli) e in Lombardia (MIlano). Suddivisi per mese sono avvenuti 53 decessi a gennaio, 36 a febbraio, 31 a marzo, 18 nel mese di aprile. Poi sono 21 i decessi accertati a maggio, 32 quelli di giugno e ben 38 quelli di luglio. Ad agosto 37i morti e a settembre altro mese negativo nell’anno con ben 52 che supera anche l’anno 2019, prima del COVID. Ventitré i morti al 15 ottobre.
Morti anche minori
Dall’Osservatorio Asaps emerge che nei mesi di giugno e luglio 2023 sono deceduti più pedoni dell’anno 2022, secondo i dati appena pubblicati dall’Istat, erano infatti morti 28 pedoni a giugno e 35 a luglio. Sono morti complessivamente 221 uomini e 120 donne. Gli anziani sono quelli più indifesi: 172 pedoni avevano più di 65anni, quasi la metà del totale. Purtroppo 16 pedoni avevano meno di 17 anni, di cui due deceduti ad aprile, uno a giugno, un piccolo in Veneto e una bimba di appena sei anni, scappata dalla guerra in Ucraina e morta a Potenza, un 13enne a Negrar di Valpolicella, lo scorso 31 luglio e ad agosto un 17enne nella bergamasca e la 15enne nel Lazio a settembre e sempre una 15enne ad ottobre nella medesima regione, la più colpita dai decessi degli utenti più vulnerabili sulla strada.
Dati geolocalizzati
Dal lato degli investitori i dati mostrerebbero una prevalenza di incidenti dovuti a stato di ebbrezza: ovvero una situazione per la quale gli organi di polizia stradale intervenuti accertano la guida alterata ai sensi dell’art. 186 Codice della strada. Oppure uso di stupefacenti. Così come si verifica spesso un atteggiamento “pirata”: ovvero dove l’autore dell’omicidio stradale non era presente e viene pertanto ricercato; una volta individuato è segnalato all’autorità giudiziaria per omicidio stradale aggravato dalla fuga e dall’omissione di soccorso. Asaps, al fine di sensibilizzare sempre più sul tema della sicurezza stradale, ha attivato la geolocalizzazione aggiornata in tempo reale con i luoghi degli omicidi stradali, con il dettaglio delle vie, l’età del pedone e il veicolo investitore. È possibile visualizzare la mappa sul sito www.asaps.it.