Domani la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sarà in Mozambico e Congo, in una “fortuita coincidenza positiva” per un incontro programmato da tempo che doveva servire per rinsaldare i rapporti tra Italia e paesi africani, ma in questo frangente storico, diventa ancora più importante nell’ottica del Piano Mattei sostenuto dall’Unione europea e anche dalla Gran Bretagna.
In Mozambico e Congo
Meloni incontra il Presidente del Mozambico, Filipe Nyusi e il Presidente del Congo, Denis Sassou Nguesso. Presidenti che guidano Paesi storicamente legati all’Italia: il primo, dopo l’indipendenza dal Portogallo e la guerra civile, ha visto siglare la pace interna a Roma il 4 ottobre 1992, dopo un negoziato promosso dal governo italiano e dalla Comunità di Sant’Egidio. In Congo il nome della capitale Brazzaville è legato all’esploratore italiano Pietro Savorgnan di Brazza, e lo sviluppo energetico e industriale da decenni è intrecciato alle raffinerie di Eni. Ora sono fra i Paesi africani cruciali per il piano italiano di emancipazione dal gas russo e di realizzazione di un “hub energetico” nel Mediterraneo. Partecipa alla missione Claudio Descalzi, ad dell’Eni, che in Mozambico un decennio fa ha scoperto un enorme giacimento di gas al largo di Cabo Delgado, al confine con la Tanzania, e in Congo ne estrae di fronte a Pointe-Noire e a Koilou. Da Maputo nel 2024-25 l’Italia riceverà 4,5 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto. Dal Congo se ne attendono fino a un miliardo in inverno e fino a 4,5 nel 2025-26.
Timori per l’Africa dopo attacco di Hamas
Dunque questione migranti, diversificazione e approvvigionamento energetico, aiuti per lo sviluppo dei paesi africani; questi i temi che la premier affronterà, compreso il supporto per i due Paesi per favorire l’accesso all’istruzione, all’energia pulita, lo sviluppo agricolo e la pesca oltre all’accesso all’acqua e il supporto emergenziale. Rapporti “paritari” e “non predatori” continua a ripetere la Presidente italiana e questa missione è l’ennesima conferma di un lavoro che tutto il Governo italiano sta portando avanti nei confronti dell’Africa. Purtroppo il quadro geopolitico internazionale si è complicato dopo l’attacco a Israele da parte di Hamas e la Presidente Meloni che aveva prima messo in agenda due giorni; uno in Mozambico e l’altra in Congo, ha dovuto accorpare gli appuntamenti in un giorno solo. Uno dei timori del Governo italiano è che l’attacco di Hamas a Israele abbia ripercussioni anche sull’Africa. Fra le aree su cui c’è attenzione, perché da tempo colpita dal terrorismo islamico, rientra proprio il nord del Mozambico. La guerra in Medio Oriente rende incerto anche lo scenario in Africa riguardo la sicurezza per le popolazioni e anche per la sicurezza energetica. Va preso atto, infatti, che il governo dell’Algeria, principale fonte di gas per l’Italia, ha preso posizione a favore di Hamas e questa è una situazione nuova che “va monitorata”.