domenica, 29 Settembre, 2024
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Sessanta anni fa la tragedia del Vajont con duemila morti. Mattarella: “Responsabilità umane”

Il 9 ottobre 1963, alle 22.39, una frana di 270 milioni di metri cubi di roccia si staccò dal Monte Toc e precipitò nell’invaso artificiale del Vajont, in Friuli-Venezia Giulia. La frana provocò un’onda di piena di 50 milioni di metri cubi d’acqua che scavalcò la diga e travolse i paesi di Longarone, Erto e Casso, causando la morte di 1.910 persone, tra cui 487 bambini. Oggi, a 60 anni dal dramma, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ricordare la tragedia recandosi proprio in quei luoghi. Prima tappa, accolto dai sindaci locali e dal Governatore della Regione Veneto Luca Zaia, al cimitero monumentale di Fortogna, nel bellunese, dove ha reso omaggio alle vittime deponendo una corona di fiori al sacrario. Emozionante il canto di 487 bambini (accompagnati dalla tromba di Paolo Fresu) che hanno ricordato le piccole vittime della tragedia con ‘Stelutis Alpinis’, mostrando su alcuni fogli i nomi di chi non riuscì a sopravvivere. Il Capo dello Stato si è poi fermato a parlare con alcuni reduci di 60 anni fa. Mattarella nel corso della cerimonia di commemorazione ha parlato di una tragedia riconducibile a “responsabilità umane, di scelte gravi che venivano denunziate anche prima che avvenisse quanto poi accaduto”. Per il Presidente “occuparsi dell’ambiente e rispettarlo è garanzia di vita”, bisogna avere memoria per evitare altre tragedie”.

Ferita ancora aperta

La tragedia del Vajont, per il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, poteva essere evitata: “Un disastro da ricordare e commemorare, con una preghiera per le vittime, per non dimenticare mai”, ha scritto sui propri social. Il Governatore Zaia ha parlato di una ferita tremenda, ancora oggi non rimarginata: “Questo anniversario ci porta, ancora una volta, a misurarci con una delle peggiori sciagure causate dalla colpevole presunzione dell’uomo di poter piegare la Natura ai suoi interessi, anche a costo di un rischio immane”. “Ancora oggi non c’è giusta attenzione ad ambiente e dissesto idrogeologico” il messaggio del deputato Pd Stefano Vaccari.

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