domenica, 17 Novembre, 2024
Economia

Oltre 200 miliardi di euro la quota raggiunta dai pagamenti digitali

In Italia un Pos ogni 20 mila abitanti. Le evoluzioni tech aiutano a ridurre l’evasione

Nel primo semestre del 2023 il transato dei pagamenti digitali in Italia ha raggiunto quota 206 miliardi di euro, in crescita del +13% sullo stesso periodo del 2022. I pagamenti digitali a fine anno potrebbero raggiungere un valore tra i 425 e i 440 miliardi, un valore di poco inferiore al totale del transato in contanti. Queste alcune delle evidenze emerse dall’edizione semestrale dell’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano.

Fiducia in crescita

Trend in crescita con un tasso medio annuo 2016-2019 pari a +10,5%. Segno di una fiducia nella transazione digitale. Una crescita maggiore è stata registrata nel numero di transazioni effettuate (+17,6%), che hanno raggiunto i 4,5 miliardi, con una conseguente decrescita dello scontrino medio pari oggi a 45,7 euro (quasi due euro in meno di dodici mesi fa, quando il dato si fermava a 47,5 €). “I pagamenti con carta crescono più dell’inflazione, stimata da Istat al +6,4% a giugno 2023, e questo significa che gli italiani continuano a usare sempre di più i pagamenti elettronici” dichiara Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments.“Senza ulteriori effetti esogeni o misure mirate all’adozione degli strumenti di pagamento digitali, però, la crescita andrà ad assestarsi nei prossimi anni ai livelli pre-pandemici.”

Pagamenti “contacless”

Tra i pagamenti fisici, il valore dei pagamenti “contactless” ha superato i 100 miliardi nel primo semestre 2023, continuando la sua crescita anche se a ritmi meno sostenuti rispetto al passato (+25%). SempreIvano Asaro che spiega: “il rallentamento della crescita del contactless è fisiologico, significa che lo strumento e il suo livello di utilizzo stanno raggiungendo il loro livello di maturità. La penetrazione sui pagamenti fisici con carta ha, infatti, superato quota 70% e continua a salire, mostrando come sempre più persone scelgano questa modalità quotidianamente per effettuare un pagamento”.

In Italia 3 milioni di Pos

In Italia oggi sono presenti oltre 3 milioni di terminali Pos (circa 1 ogni 20.000 abitanti), un dato che fa del nostro Paese uno dei campioni europei, per lo meno in termini potenziali, rispetto all’accettazione dei pagamenti con carta. Il Pos tradizionale, nato ormai negli anni ‘70, sta progressivamente lasciando spazio a nuovi strumenti approdati sul mercato, seppur rappresenti ancora oggi il centro dell’accettazione dei pagamenti digitali in Italia. In forte sviluppo il “Mobile Pos” e lo “Smart Pos.” Nell’ultimo anno, si è assistito infine all’arrivo del Software POS (o Soft-Pos), una versione che permette ai commercianti – senza alcun dispositivo aggiuntivo – di accettare pagamenti contactless direttamente attraverso il proprio smartphone. 

Lotta all’evasione fiscale

La crescita dei pagamenti digitali alimenta il dibattito anche sui benefici che questi ultimi possono portare rispetto al contante, ad esempio nella lotta all’evasione fiscale. Se infatti il contante facilita l’evasione perché non è tracciabile, i pagamenti con carta sono più difficili da nascondere, riducendo quindi la possibilità di evadere le imposte su quelle transazioni. In particolare, da una ricerca svolta dall’Osservatorio Innovative Payments emerge che il 35,3% del transato in contante non viene dichiarato. “Nel 2019 il totale mancato gettito legato ai pagamenti è stato pari a 36,9 miliardi di euro tra IVA, IRPEF e IRES. Di questi, 31,6 miliardi di euro derivano dall’utilizzo del contante,” spiega Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments, “inoltre, è importante sottolineare che incentivare i pagamenti elettronici non significa eliminare o vietare il contante, perché non bisogna dimenticare che quest’ultimo svolge una funzione di inclusione fondamentale. Si tratta di ridurne l’utilizzo per contrastarne gli effetti negativi”. 

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