sabato, 22 Giugno, 2024
Politica

Dl intercettazioni, sì della Camera. Stretta su diffusione e spese

Maggioranza compatta. Giro di vite sui piromani, 8 per mille contro le tossico dipendenze. Covid niente isolamento

Al voto di fiducia la maggioranza di Centrodestra risponde in modo compatto. Alla Camera il maxi decreto legge con le disposizioni urgenti in materia di processo penale, di processo civile, di contrasto ai piromani, di recupero dalle tossicodipendenze, di salute e di cultura, in materia di personale della magistratura e della Pa; passa con 164 voti favorevoli e 68 i voti contrari. Il testo ora va al Senato, che dovrà essere approvato entro il 9 ottobre.

Cosa c’è nel decreto

Nel decreto, – di fatto un dl omnibus – sono state varate le nuove norme sulle intercettazioni. Tema quest’ultimo che ha suscitato non poche tensioni tra i partiti. Il Governo ha ritenuto di estendere l’utilizzo delle intercettazioni anche alle indagini per reati, (tentati o consumati), legati al traffico illecito di rifiuti, alle “fattispecie aggravate dal metodo mafioso, ai sequestri di persona con finalità estorsive e al terrorismo”.

L’interpretazione corretta

La maggioranza con il voto ha posto rimedio – offrendo   l’interpretazione autentica messa in campo adesso dall’esecutivo – alla sentenza 34895 della Cassazione che nel 2022 aveva rischiato “effetti dirompenti su processi in corso per reati gravissimi”, come evidenziò il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Senza l’interpretazione autentica ora definita e votata dall’esecutivo si rischiava l’inutilizzabilità delle intercettazioni disposte sulla base della giurisprudenza antecedente, ossia il verdetto 34895, che consentiva l’utilizzo degli strumenti previsti per la lotta alla criminalità organizzata anche in assenza della contestazione del reato associativo. I tasselli con il nuovo dl ora combaciano.

Rendere note le spese

Diverse le novità nel campo delle intercettazioni. Ad esempio il pubblico ministero dovrà indicare per iscritto quanto ha speso per ogni intercettazione. La norma è stata inserita su proposta di Forza Italia e Azione. Inoltre ora non sarà più possibile trascrivere e diffondere dai verbali quelle conversazioni considerate “irrilevanti” ai fini dell’indagine. Altro limite è sulle cosiddette “intercettazioni a strascico”, che dovranno essere limitate ai reati più gravi come mafia e terrorismo.

L’archivio centralizzato

Il via libera al decreto permetterà  la realizzazione di un archivio centralizzato delle intercettazioni. L’archivio si avvarrà di “infrastrutture digitali interdistrettuali” dove verranno custoditi gli ascolti disposti dai singoli pubblici ministeri. Così secondo il Governo si sono ridotte se non eliminate quelle  criticità, indicate da molti uffici giudiziari, nella gestione dei dati e dovute alla scarsità degli strumenti tecnologici.

I costi delle strutture d’archivio

Per realizzare l’archivio ci sono 43 milioni di euro per il 2023 e 50 milioni per il biennio 2024-2025. In merito alla organizzazione e sorveglianza sull’attività di ascolto questa resterà nelle mani dei procuratori capo – “fermi il segreto investigativo e le garanzie di riservatezza e sicurezza dei dati” – mentre il Ministero della giustizia assicura l’allestimento e la manutenzione delle infrastrutture, “con esclusione dell’accesso ai dati in chiaro”.

Lotta a incendi e piromani

Via libera a pene più severe sugli incendi e su chi appicca i roghi.
Aumenta da quattro a sei anni di carcere la pena base minima per chi mette a fuoco boschi o vivai forestali destinati al rimboschimento. Per i roghi dovuti a colpa e non a dolo, la pena minima sale da uno a due anni. Aumento di un terzo della pena e fino alla metà, quando il piromane ha agito per trarne profitto per sè o per altri, o con abuso dei poteri o con negligenza nell’esecuzione di incarichi o servizi nell’ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi boschivi.

Covid niente isolamento

Nel decreto c’è spazio anche per le nuove norme per il  Covid. Per chi risulta positivo non c’è più l’obbligo di isolamento e sarà possibile uscire di casa e andare al lavoro. Non c’è inoltre nessun obbligo di mascherina Ffp2 al chiuso o in presenza di assembramenti. Via anche l’obbligo quotidiano per Regioni e province autonome di comunicare i dati sui contagi al ministero della salute e all’Iss. Toccherà al ministero invece stabilire come intervenire e diffondere i dati.

Tossicodipendenze, 8 per mille

Altro capitolo è quello del “recupero delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche”, a cui sarà possibile destinare l’8 per mille. Versamento previsto dal prossimo anno (sui redditi 2023), quando sarà possibile indicare la voce “recupero delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche”.  Per questo anno invece la quota destinata allo Stato senza scelta di una delle 5 attuali tipologie di intervento andrà “prioritariamente” a finanziare “interventi straordinari”.

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