domenica, 17 Novembre, 2024
Società

Sfida sulla sanità in Usa

A poco più di un anno dalle elezioni presidenziali statunitensi, i candidati democratici si preparano a sfidare l’attuale inquilino della Casa Bianca, Donald Trump. Ed al primo posto dei loro programmi elettorali hanno posto l’assistenza sanitaria che, dopo il varo dell’Obamacare, voluto prepotentemente dall’ex-Presidente Barack Obama e messo in discussione dalla compagine repubblicana dopo il voto del 2016, rimane la strada primaria per continuare nel percorso dell’ambizioso progetto di dare ai cittadini un modello di assistenza sanitaria garantito per tutti.

In vista delle primarie democratiche, il piano “Medicare for All” sta tenendo banco nei dibattiti televisivi che hanno inaugurato ufficialmente la campagna per le presidenziali 2020. Il piano amplierebbe la copertura dell’attuale sanità di cui non tutti gli anziani usufruiscono, non potendo accedervi completamente poiché richiede dieci anni o più di contributi al Social Security.

Inoltre, esclude le medicine, la copertura dentale, oculistica e la sanità mentale e copre l’80% delle spese mediche e ospedaliere, ponendo il restante 20% a carico dell’assicurato, costo che può essere, comunque, coperto mediante l’acquisto di un’assicurazione privata. Il più attivo tra i candidati nell’attuazione del piano è il Senatore del Vermont, Bernie Sanders, che vorrebbe creare una sanità nazionale, rimpiazzando le attuali Medicare, Medicaid, Obamacare ed assicurazione privata, che copra le spese mediche fisiche e mentali, medicine, dentali, oculistiche, ed eliminando anche gli alti costi dei farmaci con i quali i poveri si trovano a combattere nella scelta tra mangiare e curarsi.

In campo progressista, la Senatrice dello stato di New York, Kirsten Cillibrand, il Sindaco di Sant’Antonio, Joacquim Castro e le senatrici rispettivamente della California e del Massachussets, Kamala Harris ed Elizabeth Warren sono molto attivi riguardo il “Medicare-4-All”, mentre in quello centrista, il senatore Cory Booker preferirebbe ridurre a 55 anni l’età per accedere al Medicare; il Senatore dell’Ohio, Sherrod Brown, l’abbasserebbe a 50 anni e la senatrice Amy Klobuchar del Minnesota preferirebbe migliorare ciò che funziona adesso.

Attualmente 30 milioni di americani non hanno assicurazione medica e gli anziani ed i poveri che beneficiano dei programmi governativi Medicare e Medicaid spesso non ricevono tutte le cure mediche. Ciò è dovuto in parte alle lacune strutturali dei programmi che escludono ticket nonostante le cifre astronomiche delle medicine.

Secondo dati del censimento statunitense, 217 milioni di americani ottengono l’assicurazione medica da aziende private (181 milioni pagata da datori di lavoro, 51 milioni comprata direttamente da individui). I programmi governativi coprono 121 milioni (Medicare 55 milioni, Medicaid 62 milioni, forze armate 15 milioni). Trenta milioni non hanno assicurazione medica.

Nella prossima campagna elettorale per le presidenziali chissà cosa escogiterà l’eclettico Donald Trump per fornire l’assicurazione medica a gran parte della popolazione statunitense.

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