Il 12 settembre il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione per aumentare il numero dei parlamentari da eleggere nelle prossime elezioni del 2024. Si passa dagli attuali 705 a 720 (il massimo previsto dai trattati è 750). L’assegnazione dei seggi agli Stati membri è “degressivamente proporzionale”, con una soglia minima di 6 seggi e una soglia massima di 96 seggi. La decisione è passata con 515 voti favorevoli, 74 contrari e 44 astensioni. Guadagnano due deputati Spagna, Francia e Paesi Bassi e uno a testa Belgio, Lettonia, Danimarca, Polonia, Finlandia, Austria, Irlanda, Slovacchia e Slovenia. Nessuna modifica per l’Italia che mantiene i suoi 76 deputati. Il nuovo numero di seggi si applicherà a partire dalle prossime elezioni del 6-9 giugno 2024.
Stop liste transnazionali
È soddisfatto a metà il correlatore della proposta, l’eurodeputato italiano eletto con il partito di Macron, ex Pd in Italia, Sandro Gozi: “con l’aumento di quindici seggi nel prossimo Parlamento europeo garantiamo una rappresentanza più giusta ed equa dei cittadini, che rifletterà i cambiamenti demografici negli Stati membri. La nostra decisione garantirà nel 2024 un Parlamento più rappresentativo e in linea con il Trattato”. Gozi però lamenta il fatto che il Consiglio europeo abbia cancellato l’altra norma che si voleva introdurre: ovvero riservare 28 seggi ai candidati eletti attraverso liste transnazionali. A seguito della proposta del Parlamento europeo, nel corso del negoziato tra Stati membri, l’Italia ha mantenuto invariato il proprio numero di seggi ed escluso riferimenti a formule ed automatismi basati in modo rigido ed esclusivo su dati statistici della popolazione residente degli Stati membri. Per l’Italia non era un risultato scontato: non era detto che la nuova distribuzione di seggi venisse realizzata aumentando il numero di parlamentari europei. Nel corso del negoziato, diversi Stati membri avevano richiesto che la nuova composizione mantenesse invariato il numero complessivo di eurodeputati, il che avrebbe potuto comportare la diminuzione degli eletti in Italia.
Più deputati Germania, Francia e Italia
In base ai Trattati sono due i principi sui quali si fonda la distribuzione dei seggi: quello della proporzionalità decrescente; la Germania, il Paese più popoloso ha un seggio ogni 866mila abitanti, mentre Malta, il meno popoloso ne ha uno ogni ottantaseimila, e quello della variazione demografica. Francia, Belgio e Polonia, hanno ottenuto seggi aggiuntivi proprio in base a criteri demografici. La delegazione francese resterà la seconda per numero di eurodeputati (dietro la Germania che ne elegge 96), ma passa da 79 a 81 seggi. Staccando ulteriormente l’Italia (ferma a 76), tallonata sempre più da vicino dalla delegazione spagnola (che sale da 59 a 61). L’Italia, come la Romania, in declino demografico potrebbe rischiare, in futuro, anche perdite di seggi. Cosa che, per ora, è tutelata dalla consuetudine secondo la quale si aggiungono seggi per paesi con popolazioni in crescita, ma non si tolgono a chi decresce. A seguito dell’approvazione del Parlamento europeo, seguirà la formalizzazione della decisione del Consiglio europeo.