mercoledì, 3 Luglio, 2024
Attualità

In ogni Regione un centro rimpatri. Meloni all’Onu: un piano per l’Africa

Stretta sull'immigrazione. Governo compatto. Fino a 18 mesi nei Cpr

La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso “grande soddisfazione per la compattezza e il grande lavoro di squadra” del Governo nel varare le misure sull’immigrazione già annunciate a Lampedusa. Allungamento a 18 mesi del tempo massimo di trattenimento per il rimpatrio e la previsione di nuovi Cpr, uno per Regione; che entrano all’interno del decreto legge per il Sud già approvato il 7 settembre, quello che tra le altre cose istituisce la Zes unica per il Mezzogiorno e stanzia dei fondi per Lampedusa. Come spiegato dalla premier, si dà “mandato al Ministero della Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali”, da realizzare “in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili”. I criteri per individuare le aree interessate saranno definiti da un successivo Dpcm. Anche perché andranno considerate le opposizioni che già si sollevano da associazioni e enti locali, come è accaduto nei giorni scorsi in Toscana. Ribadita l’intenzione di occuparsi “a parte di donne e minori” e la stessa Presidente ha annunciato un nuovo decreto, per il prossimo CdM. Inoltre l’Italia chiederà agli ambasciatori dei paesi di maggiore immigrazione la massima collaborazione per l’immediato rimpatrio degli irregolari.

Polemiche con Borrell e Schlein

“Dispiace constatare che parte delle forze politiche italiane ed europee, per ragioni ideologiche o, peggio, per calcolo politico, remino contro e facciano di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti.” Così si è espressa in Consiglio dei ministri, la premier, riferendosi all’Alto rappresentante per la politica estera europea Josep Borrell. “Tutte azioni”, ha proseguito, “che vanno nella medesima direzione di provare a sostenere che nessuno dei Paesi del Nordafrica è uno Stato sicuro con il quale è possibile accordarsi per fermare le partenze o per rimpatriare gli immigrati illegali. In sostanza, la volontà della sinistra europea è rendere ineluttabile l’immigrazione illegale di massa”.  “La lotta ai trafficanti di esseri umani è una battaglia epocale per l’Italia e per l’Europa” ha detto Meloni, rispondendo alla segretaria Schlein: “la proposta del Pd prevede, sostanzialmente, l’accoglienza di chiunque arrivi per poi provare a chiedere la redistribuzione in Europa. È sempre stata indifendibile la linea italiana di chiedere all’Europa di accogliere gli immigrati illegali che l’Italia faceva entrare mentre gli altri controllavano i propri confini, ma diventa addirittura un boomerang in questa epoca storica. Il segretario del Pd Schlein probabilmente non si è resa conto che attualmente i Paesi dell’est Europa accolgono milioni di rifugiati ucraini e pertanto, se dovesse passare un meccanismo automatico e aritmetico di redistribuzione, l’Italia si ritroverebbe a doversi far carico di molti più richiedenti asilo di quanti non ne abbia attualmente”. Tatjana Rojc, deputata del Partito democratico, è subito intervenuta in supporto alla segretaria del suo partito: “il coinvolgimento dell’Europa venduto dalla premier Meloni è aria fritta, buona per non disturbare gli alleati ungheresi e polacchi. Rimpatri, respingimenti, accordi con i Paesi d’arrivo, ritorni volontari: parole d’ordine senza effetto”,

L’Europa attenta all’Italia

E proprio dall’Europa sono arrivate dichiarazioni importanti; segno che il tema è non è solo italiano. Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo ha detto: “gli arrivi a Lampedusa non sono una sfida solo dell’Italia ma dell’Europa. Se non troviamo soluzioni concrete la nostra politica migratoria ha fallito”. La Commissione europea ha annunciato che, alla vice presidente Margaritis Schinas, è stato dato mandato di recarsi in missione nei principali Paesi d’origine sul fronte dei rimpatri. “Siamo disponibili ad esplorare la possibilità di missioni navali ma sulla questione la decisione spetta agli Stati membri.” Sostegno dalla ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser alla proposta Von der Leyen, di espandere la sorveglianza area e navale dei confini esterni dell’Ue e “sostegno umanitario all’Italia”. Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ieri pomeriggio a Roma, ha spiegato che “alle persone che arrivano sul nostro territorio non si può dare come messaggio che saranno accolti comunque”. “Ciò che vogliamo dire ai nostri amici italiani, che credo siano perfettamente d’accordo con noi, è che dobbiamo proteggere le frontiere esterne dell’Unione europea e soprattutto esaminare subito le richieste d’asilo. Quando non ci sono le condizioni, rimandare (i migranti, ndr) nel loro Paese”. Infine il Governo italiano, al prossimo Consiglio europeo informale di ottobre, chiederà “decisioni necessarie e conseguenti”, soprattutto in tema di blocco delle partenze illegali dal Nord Africa.

Meloni all’Onu

Il fenomeno migratorio esce anche dalle frontiere europee e Meloni, ieri sera, è volata verso New York alla ricerca di soluzioni “concrete” e “strutturali.” Partecipa alla 78esima Assemblea generale delle Nazioni Uniti, debuttando al Palazzo di Vetro, dopo aver deposto una corona di fiori a Columbus Circle, alla presenza di alcuni rappresentanti della Columbus Citizen Foundation e di altre associazioni italoamericane, mentre mercoledì per la premier sarà la volta dell’esordio al Consiglio di sicurezza dedicato all’Ucraina, presieduto dal primo ministro albanese Edi Rama che ne è presidente di turno. Nel pomeriggio incontro bilaterale con il Segretario Guterres cui la premier dovrebbe chiedere un “piano Onu” per l’Africa per rafforzare l’azione internazionale nei paesi di partenza e di transito dei migranti illegali.

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