lunedì, 16 Dicembre, 2024
Attualità

Oggi a Lampedusa la premier con Ursula Von der Leyen

Piantedosi sente i colleghi di Parigi e Berlino

Dopo la decisione da parte della Germania di riprendere l’ammissione volontaria di migranti provenienti dall’Italia, nel rispetto di un “obbligo di solidarietà”, stando a quanto detto dal Ministro Nancy Faeser, anche il resto dell’Europa inizia a muoversi sul tema migranti. Un’emergenza peggiorata soprattutto negli ultimi giorni a Lampedusa, dove gli sbarchi si susseguono oramai con grande frequenza, una notte dopo l’altra: le ultime rilevazioni parlano di quasi 3mila persone nell’hotspot dell’isola, che intanto si è opposta con fermezza (tra blocchi stradali e proteste) alla possibilità della realizzazione di una tendopoli per l’accoglienza.

Nel pomeriggio di ieri, infatti, i Ministri dell’Interno di Italia, Francia e Germania si sono confrontati in un colloquio in videochiamata per discutere i prossimi passi da compiere per fronteggiare l’emergenza. Alla conferenza, con Matteo Piantedosi, Nancy Faeser e Gerald Darmanini, numero uno francese che avrebbe per primo proposto la chiamata, hanno partecipato anche la presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione europea e la Commissaria europea agli affari interni, Ylva Johansson. Una necessità che era stata confermata anche già in mattinata.
Nel corso del colloquio, i Ministri hanno concordato principalmente sulla necessità di sviluppare un sistema di ricollocamenti più efficace che garantisca una distribuzione più equa dei richiedenti asilo tra i paesi europei, e anche su come promuovere la cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei migranti, per affrontare le cause profonde della migrazione.

Operazione Sophia

“Non basta l’Italia, ma nemmeno l’Europa – il commento del Ministro degli Esteri, Antonio Tajani -. È un problema che va visto a livello globale, perché se non vai all’origine la difficoltà non la risolvi. Serve un’altra operazione Sophia, realizzare luoghi in cui trattenere irregolari in attesa di verifiche. Europa e Onu devono prendere coscienza di quanto sta accadendo perché rischiamo di avere un’invasione dall’Africa, non è un problema che coinvolge solo Lampedusa o l’Italia”. “L’immigrazione irregolare pone in questi giorni l’Italia e l’intera Europa di fronte a una sfida difficilissima – è invece il pensiero di Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno-. Lampedusa è sotto forte pressione, lo Stato sta facendo uno sforzo straordinario. Senza iniziative criticatissime come quella dello stato di emergenza o le norme di Cutro non ci saremmo riusciti”.

Morte drammatica

Per quanto riguarda la situazione sull’isola, a fornire un aggiornamento sull’evoluzione della situazione è stata la squadra di volontari e operatori della Croce rossa italiana che sta fornendo beni di prima necessità e prima accoglienza: “Siamo governati come sempre da quello che è un principio per noi ineludibile, l’umanità – ha spiega l’organizzazione -. Lampedusa ce la farà anche questa volta a essere esempio di quell’Italia che sa essere luogo che onora la propria storia e che è fatta anche da quel volontariato operoso e amico della speranza di vita”. Purtroppo, però, c’è chi non ce l’ha fatta. È il caso drammatico di un neonato, giunto senza vita nelle prime ore del mattino di ieri a Lampedusa. Il piccolo, nato durante la traversata del Mediterraneo, è morto dopo pochi minuti. La salma è quindi sbarcata al molo Favaloro in una bara bianca e condotta al cimitero di contrada Imbriacola. Prestate cure anche nei confronti della madre, portata in ambulanza al Poliambulatorio.

Domani la stretta in Cdm

Confermate, infine, le tempistiche della visita odierna di Ursula von der Leyen sull’isola. La Presidente della Commissione europea ha accettato l’invito della premier Giorgia Meloni e sarà questa mattina a Lampedusa, come annunciato anche in via ufficiale dal portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer. Con lei ovviamente il presidente del Consiglio italiano che chiederà all’Europa di contribuire ad alleviare la pressione dopo i recenti sbarchi, circa 8.500 persone in totale, arrivate solo nell’ultima settimana. Se ne parlerà anche domani in Consiglio dei Ministri, con Meloni che ha annunciato misure ferme e straordinarie. “La visita di Ursula Von der Leyen è un’ulteriore conferma del ruolo dell’Italia, anche se è necessario andare oltre, con una missione navale europea che, in collaborazione con gli Stati del Nord Africa, abbia gli effetti di un blocco navale”, il parere di Fratelli d’Italia tramite il Presidente dei Senatori Lucio Malan. Ma la linea dell’esecutivo è bocciata duramente dal Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati Chiara Braga: “Battaglie navali e carceri speciali sono una ricetta disumana quanto inutile. La strategia di Meloni per affrontare la crisi dei migranti ci isola dall’Europa e non produrrà alcun effetto”.

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