Ultima giornata del G20 a New Delhi. La seduta si è aperta con il primo ministro indiano Narendra Modi che ha ricevuto un alberello in dono da Lula da Silva, il presidente del Brasile, che avrà la presidenza del prossimo summit. Prima dell’avvio dei lavori i leader hanno visitato il Rajghat, ovvero il Memoriale di Mahatma Ghandi dove hanno deposto una corona di fiori mentre ricevevano una sciarpa tradizionale di seta grezza con sopra il simbolo del G20. Poi sono iniziati i lavori al centro congressi Bharat Mandapam, sede ufficiale del vertice, per la terza e conclusiva sessione denominata “One Future” e incentrata su transizione digitale, riforma delle istituzioni multilaterali e intelligenza artificiale. Prima la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni ha avuto due incontri bilaterali e poi ha tenuto una conferenza stampa finale. Gli incontri sono stati con il Presidente della Repubblica di Corea, Yoon Suk-yeol e con il Presidente della Repubblica d’Indonesia, Joko Widodo, con i quali sono stati ribaditi il rilancio dei rapporti di scambio.
Sunak, “un drink con Giorgia”
Il primo ministro inglese, Sunak, intanto, ha rivelato al Telegraph che durante un “drink con Giorgia” si sono accordati per arrivare al prossimo G7, a presidenza italiana, con proposte chiare sull’immigrazione illegale come il “memorandum Ruanda” (trasferimento forzato) praticato dal Regno Unito. “Lei e io abbiamo insieme la visione, entrambi, che è una questione importante, che richiede un lavoro comune. Quindi questa non sarà l’ultima delle conversazioni che avremo.” Meloni ha confermato sottolineando la necessità di “combattere i flussi illegali e favorire l’emigrazione quella legale.” Riguardo l’Ucraina Meloni ha ammesso che “è una dichiarazione di compromesso”, ma ha aggiunto: “lo considero molto importante in questa situazione”. “Si e’ trattato di un lavoro complesso nel quale si è riusciti a comporre questa dichiarazione finale accompagnando Paese per Paese.”
L’Africa sempre più centrale
“L’Africa è stata centrale” nei lavori del G20 e questo “lo consideriamo anche un nostro successo”, nel senso di successo italiano, ha detto la Presidente, parlando di “una delle questioni centrali” che, appunto, sarà al G7 il prossimo anno. Poi un appello: “non aiutiamo il racconto interessato che vorrebbe l’Occidente diviso dal resto del mondo. Abbiamo dimostrato che siamo attenti alle esigenze dei Paesi del Sud, non vogliamo contrapposizioni fra Paesi del Nord e del Sud.” Così come è molto importante, ha detto Meloni, l’alleanza globale su biocarburanti, “una sfida che mette insieme transizione verde e nostri interessi nazionali” perché “l’Italia con Eni è all’avanguardia ed è molto importante per noi contare oggi su grandi nazioni che condividono questa sfida.”
Grazie a Modi
Infine congratulazioni per l’organizzazione del summit “al primo ministro Modi per la riuscita di questa non facile edizione del G20.” L’Italia ha offerto sin dall’inizio collaborazione alla presidenza indiana, soprattutto perché “continuiamo a essere convinti che G20 sia un forum multilaterale strategico nella misura in cui consente di dialogare con i paesi emergenti e del sud globale.” Immancabile l’accenno alla Cina e al destino del memorandum “Via della Seta”. “L’Italia deve ancora prendere una decisione”, ha detto la premier, “ma una uscita dall’iniziativa non comprometterebbe i rapporti con la Cina.” I rapporti tra i due Paesi sono molto più estesi, articolati e strategici. Intanto si è saputo che l’Italia è stata invitata al “Belt and Road Forum” di ottobre a Pechino, ma Meloni ha detto che non ne ha parlato con il primo ministro cinese. E non è stato ancora fissato l’incontro con il Presidente Xi Jinping.
Tappa a Doha e poi Ita e Bei
Prima di tornare a Roma, Giorgia Meloni, stasera sarà a Doha, in Qatar, per un incontro bilaterale con lo sceicco Al-Thani. “L’Italia ha una grande attenzione per lo sviluppo del Golfo persico e i temi al centro dell’incontro saranno i settori in cui riteniamo si possa intensificare la nostra cooperazione”, ha spiegato. Ma già i problemi di casa incombono: il caso Ita-Lufthansa: “è curioso che la Commissione Ue blocchi la soluzione al problema Ita” e la nomina alla Banca europea degli investimenti (Bei): “Abbiamo candidato una figura tecnica riconosciuta da tutti, non abbiamo fatto una scelta politica.”