Sono stati il Ministro degli Esteri Antonio Tajani e il Commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni i grandi protagonisti della seconda giornata del Forum Ambrosetti di ieri. Una location giusta per trattare del tema più caldo del momento: l’economia. Il Vicepremier ha colto l’occasione per parlare della tassazione degli extra profitti delle banche che, secondo voci di corridoio, non è vista proprio di buon grado da Forza Italia di cui lo stesso Tajani è il leader. E difatti il Ministro ha precisato che in sede di conversione del decreto saranno presentati emendamenti “che punteranno a indicare che questa scelta è una tantum, deducibile, con distinzioni tra grandi e piccoli istituti”. Per il numero uno forzista, comunque, è giusto che venga chiesto alle banche un’azione per sostenere l’economia italiana. Tajani non si è sottratto all’argomento ‘Legge di bilancio’, confermando che qualche misura fortemente ‘sponsorizzata’ dal governo potrebbe slittare perché non ci sono adeguate coperture finanziarie. Insomma, spazio alle priorità, come l’aumento delle pensioni minime a 1000 euro: “È ovvio che si tratta di una manovra nella quale non si potrà fare tutto quello che vorremmo perché la situazione finanziaria è quella che è, però abbiamo altri 4 anni di tempo per realizzare i nostri obiettivi”.
Europa unita
Tajani ha spostato poi la propria l’attenzione sul futuro dell’Europa che deve essere coeso, con i Paesi membri che devono avere lo stesso potere decisionale, senza distinzioni alcune: “Non credo a una Ue a trazione di due o tre nazioni, serve una partecipazione complessiva”. Insomma, il Vicepremier tiene la stessa linea del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che proprio ieri aveva detto che i problemi dell’agenda mondiale vanno risolti con un Continente unito. Tajani è andato avanti nel suo discorso puntando sulle riforme da fare all’interno dell’Unione, a partire dal nuovo Patto di Stabilità e Crescita per arrivare all’unione bancaria e realizzare l’armonizzazione fiscale: “Se vogliamo contare davvero nel mondo” – le sue parole – “dobbiamo avere un peso che non può essere solamente quello dell’alto rappresentante o del ministro degli Esteri. L’Europa, per contare, deve avere una forza economica non solo commerciale, deve avere la capacità di competere a livello industriale”. Tajani ha parlato della necessità di investire di più per la Difesa, come chiede la Nato. “Ma se vogliamo pagare di più per questo obiettivo” – ha affermato – “allora bisogna escludere queste spese dal Patto di Stabilità”.
Mediterraneo mare di pace
Il Ministro degli Esteri si è soffermato anche sul problema dell’immigrazione, spiegando che il Mediterraneo si deve trasformare quanto prima in un mare di pace e di sviluppo e non in un cimitero di migranti. Ma per arrivare a questo obiettivo bisogna contenere i flussi degli arrivi definiti non più sostenibili, soprattutto per l’Italia: “Occorre una politica europea di immigrazione, meno egoismi, più solidarietà e più strategia. Ogni singolo Stato può forse erigere qualche muro, ma non risolve il problema dell’immigrazione”.
Nessuna recessione
Proprio il Patto di Stabilità è stato al centro dell’attenzione del discorso del Commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni il quale si è detto ottimista sul fatto che si possa raggiungere una intesa sulla sua riforma entro la fine dell’anno: “È chiaro che un mancato accordo sul Patto e quindi un ritorno alla situazione precedente metterebbe in luce le difficoltà delle regole precedenti”, le parole dell’ex Premier che però, in merito alla difficoltà economica dell’Europa, non vuole sentir parlare di recessione, anche se ha ammesso che si sta vivendo in un contesto di persistente crisi: “La crescita rallenta poiché sulla manifattura pesano i costi dell’energia. Inoltre incide particolarmente per alcune nazioni il rallentamento della Cina. Auspichiamo che nei servizi la stagione turistica possa contribuire anche alla ripresa dell’economia”.