lunedì, 23 Dicembre, 2024
Società

Mattarella: “Nessun Paese dell’Ue pensi a un futuro separato”

“Nessun Paese del Continente, neppure i maggiori per dimensioni o reddito, può pensare a un futuro separato da quello degli altri: sarebbe una fuga dalla realtà e, prima ancora di un’illusione, un atto controproducente”. Non usa giri di parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del messaggio inviato al ‘Forum The European House-Ambrosetti’ che apre oggi i battenti per chiudersi domenica. È un tema, quello legato all’Ue, da sempre caro al Capo dello Stato, che continua a chiedere coesione ai Paesi membri per combattere sfide sempre più complesse. Come, per esempio, la lotta alle crisi finanziarie e climatiche, senza dimenticare l’aggressione da parte della Russia all’Ucraina. “Sono problematiche” – le parole di Mattarella – “presenti nell’agenda mondiale e va quindi sempre più rafforzata la capacità dell’Unione europea di essere un interlocutore politico globale”. Insomma, c’è bisogno di maggior impegno e di una ventata di novità grazie alla ‘Conferenza sul futuro dell’Europa’ (l’assemblea nata nel 2019 con l’obiettivo di rilanciare il progetto dell’Ue) che per il Presidente ha aperto il cantiere di una riforma che dovrà inevitabilmente migliorare i Trattati vigenti che quindi vanno cambiati: “Non possiamo che augurarci che la prossima Legislatura europea porti nuova energia, anche grazie all’impulso del Parlamento europeo e del mandato popolare che gli verrà rinnovato. La storia presenta sempre il conto delle occasioni perdute”. 

Grazie Italia

A Cernobbio interviene in video collegamento anche il Presidente Volodymyr Zelensky, che coglie l’occasione per ringraziare il BelPaese per l’aiuto che sta dando all’Ucraina impegnata nel conflitto contro Mosca: “Non abbiamo mai avuto dubbi sul sostegno dell’Italia, così come su quello dell’Unione europea”. Su una cosa è poi chiaro: “Senza Crimea, senza Donbass e senza i territori occupati dalla Russia non ci potrà essere una pace sostenibile in Ucraina e quindi non ci potrà essere una pace sostenibile nell’Unione Europea”. 

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