mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Il Papa: “Gesù non è un personaggio storico, ci accompagna nel presente”

Il Papa nel corso dell’Angelus odierno chiede alla gente di ricordarsi, sempre, che Gesù non è un ricordo del passato, ma il Dio del presente. In pratica, è sempre vivo, accompagnandoci con la sua Parola e con la sua Grazia nelle scalate più difficile, con la sua guida esperta e saggia: “Se fosse solo un personaggio storico” – le sue parole – “imitarlo oggi sarebbe impossibile: ci troveremmo davanti al grande fossato del tempo e soprattutto di fronte al suo modello, che è come una montagna altissima e irraggiungibile; vogliosi di scalarla, ma privi della capacità e dei mezzi necessari”. Francesco ricorda che sulla strada della vita non si è mai soli, “perché Cristo è con noi e ci aiuta a procedere, come ha fatto con Pietro e con gli altri discepoli. Proprio Pietro lo comprende e per grazia riconosce in Gesù ‘il Cristo, il Figlio del Dio vivente’: non un eroe defunto, ma il Figlio di Dio vivente, fatto uomo e venuto a condividere le gioie e le fatiche del nostro tragitto”. Gesù, spiega il Vescovo di Roma, accoglie le fragilità degli umani, condividendo gli sforzi e “appoggiando sulle le nostre spalle deboli il suo braccio saldo e gentile. Con Lui vicino, anche noi tendiamoci la mano gli uni gli altri e rinnoviamo la fiducia”

. Preghiera per le mamme

Il Pontefice, ricordando che oggi si onora Santa Monica, la madre di Sant’Agostino per il quale tramite le sue suppliche e le sue lacrime chiedeva al Signore la sua conversione, chiede di pregare per “le tante madri che soffrono quando i figli si sono un po’ perduti o sono sulle strade difficili della vita”.

Pensiero per Grecia e Ucraina

Nel corso dell’Angelus in piazza San Pietro davanti a circa 10mila fedeli, esprime poi vicinanza alla Grecia per le vittime degli incendi divampati negli ultimi giorni, chiedendo di restare vicini anche al popolo ucraino “che soffre che soffre per la guerra, che soffre tanto”.

Mongolia desiderata

Il Papa ricorda poi che giovedì partirà per la Mongolia per un viaggio “desiderato” di alcuni giorni nel cuore dell’Asia. Sarà l’occasione per “abbracciare una Chiesa piccola nei numeri, ma vivace nella fede e grande nella carità”.

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