Unʼaccoglienza da star per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ospite dʼonore dellʼultima giornata del ʼMeeting per l’amicizia fra i popoli’ di Rimini. Accolto da cori e da standing ovation, il Capo dello Stato non si sottrae dallʼabbraccio della folla e da foto di gruppo con i volontari. In sala per lui ben tre minuti di applausi prima di prendere la parola.
Un discorso, il suo, incentrato principalmente su una parola su cui è stata fondata la Costituzione: lʼamicizia (tema anche della rassegna romagnola), “una risorsa a cuoi attingere per superare le difficoltà, superare lʼodio che la civiltà umana ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone, sanzionandone, severamente, i comportamenti, creando, così, le basi delle regole della nostra convivenza”.
Concordia sociale
Mattarella insiste molto sulla concordia sociale, sulla coesione, sulla solidarietà, sentimenti e comportamenti umani che esaltano la vita della comunità: “Il benessere, consentito dalla pace, di cui, sino a ieri, ha potuto godere lʼEuropa, è frutto di questa visione. È la discordia che lo pone a rischio. È un tema universale”, cosi come la violenza che alimenta i contrasti, “siano la invocazione di contrapposizioni ideologiche, di caratteri etnici, di ingannevoli lotte di classe o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi. Quanto avviene ai confini della nostra Europa, dopo lʼinvasione dell’Ucraina, da parte della Federazione Russa, ne dà drammatica testimonianza”.
No allʼappiattimento
Il Presidente parla poi di quella massificazione che ha caratterizzato ideologie e culture del Nocevento che hanno portato allʼoppressione dellʼuomo sullʼuomo: “Lʼaspirazione non può essere quella di immaginare che lʼamicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili. Se così fosse, saremmo sulla strada della spinta alla omologazione, allʼappiattimento”. Usa toni forti, Mattarella, spiegando che una società umana fondata sul sentimento dellʼodio, sull’ostilità verso il vicino e la contrapposizione tra diversi sarebbe condannata allʼoblio: “Homo homini lupus e lo stato di natura hanno sempre raffigurato ostacoli alla collaborazione tra gli uomini. L’amicizia non nasce solo tra coloro che si riconoscono come simili, ma tra chi sa fare sintesi”.
Ue unita per lʼimmigrazione
Mattarella coglie la palla al balzo anche per trattare un tema a lui molto caro, quello sullʼimmigrazione, chiedendo allʼUnione europea, per arginare il fenomeno, “un impegno concreto e costante, sostenendo i Paesi di origine dei flussi migratori”. Sulla guerra in Ucraina conferma che si andraʼ avanti per arrivare a una pace giusta: “Non ci stancheremo di lavorare per questo obiettivo per impedire una deriva di aggressioni del più forte contro il più debole”.
I lutti del Fascismo
A 80 anni dal convegno di Camaldoli nel quale un nucleo di intellettuali cattolici provò a delineare, le caratteristiche e i principi di un nuovo ordinamento democratico, Mattarella ricorda che nel luglio del 1943 la dittatura fascista si stava spegnendo, “ma ancora avrebbe causato, all’Italia e all’Europa, lutti, devastazioni, crudeltà, sofferenze”.