mercoledì, 3 Luglio, 2024
Lavoro

Confartigianato: sale al 47,9% la manodopera introvabile. Made in Italy a rischio

L’allarme lo lancia Confartigianato: oggi, in Italia, le imprese italiane soffrono la mancanza di manodopera. Un grave problema che rischia di mettere in ginocchio il settore del made in Italy con gli imprenditori che faticano, e non poco, a trovare operai in grado di garantire lavoro e quindi produzione. Numericamente parlando, la quota di lavoratori introvabili sul totale delle assunzioni previste è passata dal 40,3% di luglio 2022 al 47,9% registrato a luglio 2023.

Secondo il Presidente di Confartigianato Marco Granelli si è arrivati a un paradosso: il lavoro c’è, mancano i lavoratori quando inoltre 1,7 milioni di giovani tra 15 e 29 anni non studia, non si forma, non cerca occupazione. Per il numero uno della Confederazione occorre un’operazione di politica economica e culturale che avvicini la scuola al mondo del lavoro, per formare i giovani con una riforma del sistema di orientamento scolastico che rilanci gli istituti professionali e gli istituti tecnici, investa sulle competenze a cominciare da quelle digitali e punti sull’alternanza scuola lavoro e sull’apprendistato duale e professionalizzante: “Bisogna insegnare ai giovani che nell’impresa ci sono opportunità, adeguatamente retribuite, per realizzare il proprio talento, le proprie ambizioni, per costruirsi il futuro”.

Il Nord soffre di più

Ma quali sono le professionalità di cui si sente maggiormente il bisogno? Mancano soprattutto i tecnici specializzati in carpenteria metallica, nelle costruzioni e nella conduzione di impianti e macchinari. E a soffrire di più nella ricerca di dipendenti, dal punto di vista territoriale, sono principalmente le Regioni del Nord, con Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta prime della lista, seguite da Friuli, Piemonte e Veneto. Scendendo lo Stivale, sono Emilia Romagna e Umbria a faticare in questa ricerca. Occhio, però, perché anche al Sud la situazione sta peggiorando, se si pensa che nell’ultimo anno la quota di lavoratori difficili da trovare è salita di 9,1 punti nel Mezzogiorno.

Collaborazioni con le scuole

Ma quali sono le cause di questo difficile reperimento di personale? Per il 32,4% dei lavoratori è dovuto alla mancanza di candidati ed il 10,8% all’inadeguata preparazione dei candidati. Per questo, le piccole imprese reagiscono intensificando le collaborazioni con gli istituti tecnici e professionali, l’utilizzo di stage, tirocini, percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Inoltre, all’aumento delle retribuzioni, affiancano l’offerta di pacchetti di welfare aziendale, flessibilità dell’orario di lavoro, l’utilizzo dello smart working, interventi per migliorare il clima aziendale e il comfort dei luoghi di lavoro.

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