30 giornalisti in Qatar, 5 in Australia
“Abbiamo investito un miliardo di dollari nello sviluppo del gioco, nello sviluppo del gioco in tutto il mondo, in particolare del gioco femminile. Per questo, e nonostante il Covid-19, che ha colpito tutti noi, il calcio femminile è rimasto vivo in tutto il mondo, anche nelle condizioni più difficili”. Lo dice il presidente della Fifa, Gianni Infantino, che ha tirato qualche sberla ai media italiani che avrebbero snobbato i Campionati del mondo di calcio femminile in Australia e Nuova Zelanda. “Non può essere possibile”, ha detto “che ci siano stati, non so se è vero, dei problemi che ci fossero, che so, 39 giornalisti italiani di stampa scritta in Qatar dove l’Italia non si è qualificata e zero in Nuova Zelanda e Australia dove l’Italia si è qualificata!”. In crescendo: “Non è possibile che ci fossero più di 30 giornalisti danesi o svizzeri in Qatar e meno di dieci, addirittura meno di cinque, qui, in Australia e Nuova Zelanda!”. Finale: “Dobbiamo iniziare a trattare uomini e donne o donne e uomini allo stesso modo”. Finale largo: “i mondiali femminili hanno un’audience pari al 50-60% della Coppa del Mondo maschile, ma le Tv offrono solo 1-10 milioni di dollari contro i 100-200 proposti per gli uomini. Questo è uno schiaffo a tutte le grandi giocatrici della coppa del mondo femminile e a tutte le donne del mondo”.
Ma le Azzurre hanno perso
In alcuni Paesi le squadre femminili hanno persino battuto le squadre maschili alla Coppa del Mondo (FIFA) in Qatar in termini di pubblico, ha cercato di spiegare il presidente Fifa, quindi non si capisce il perché di questo improvviso tracollo di interesse. È pur vero che, questa volta, le Azzurre si sono impegnate a imitare alla perfezione i maschietti e hanno perfino fallito la qualificazione agli ottavi di finale. Obiettivo minimo. Probabilmente questo ha fatto crollare l’interesse dei tifosi e del pubblico televisivo. Nell’unica partito vinta, 1-0 contro l’Argentina, trasmessa da Rai 1, si sono contati 861mila telespettatori, pari a uno share intorno al 20%. Che non è male per la fascia mattutina. In altri paesi, però, i dati sono molto più alti: Inghilterra-Haiti è stata vista da oltre quattro milioni di telespettatori su ITV con quasi il 40% di share. In Germania oltre 5 milioni e mezzo. Nessun problema di fuso orario neppure in Francia dove le partite le hanno viste in più di 5 milioni e mezzo di telespettatori. Dunque perché in Italia quel misero milioncino di telespettatori e così poca risonanza mediatica?
Invocata la parità di genere
Non c’è un risponditore legittimato a farlo e dunque la domanda, o la reprimenda, di Infantino è caduta nel vuoto. “Questa Coppa del Mondo”, ha detto il presidente Fifa, “ha generato oltre 570 milioni di dollari di entrate. Quindi, abbiamo chiuso in pareggio. Non abbiamo perso denaro e abbiamo generato il secondo più alto reddito di qualsiasi altro sport, oltre alla Coppa del Mondo maschile (FIFA) a livello globale. Più di mezzo miliardo. Abbiamo aumentato, ovviamente, i contributi e i premi in denaro a 152 milioni di dollari. Inoltre, da qualche parte si esita a raccomandare specificamente che una parte vada alle giocatrici stesse. Si tratta di una cifra semplicemente dieci volte superiore al montepremi globale del 2015. Quindi, in due edizioni, abbiamo moltiplicato per dieci quello che facciamo. Non ci sono molte competizioni, anche nel calcio maschile, che generano più di mezzo miliardo”. E sempre riguardo la parità di genere: “E per quanto riguarda il livello di servizio per le squadre, le nazionali femminili e maschili hanno avuto esattamente lo stesso livello di servizio in termini di campi di allenamento, hotel, viaggi”.