Tra qualche giorno finiranno le vacanze per milioni di italiani e ci saranno i grandi controesodi lungo le autostrade. Le società di gestione si organizzano e mettono in campo“corsie dinamiche” per cercare di ridurre ingorghi e lunghe code. L’ultima inaugurata, un mese fa, è la quarta in Italia. È lungo la A4 Torino-Trieste, tra lo svincolo di viale Certosa e la galleria di Cinisello Balsamo, in enbrambe le direzioni, a nord di Milano. Un tratto, relativamente breve, che nelle ore di punta registra il passaggio di circa 200mila veicoli ogni giorno.
Corsia d’emergenza e dinamica
La “corsia dinamica” non è altro la possibilità di utilizzare la “corsia di emergenza” come traffico normale. Un tratto di strada non sempre percorribile, ma che, a certe condizioni, lo diventa e quindi fa crescere il numero delle corsie disponibili. Autostrade a tre corsie possono diventare a quattro e quelle a due possono diventare a tre. L’automobilista vede un semplice segnalatore luminoso. Con il simbolo di una “X” rossa la corsia dinamica svolge le classiche funzioni di corsia d’emergenza e deve quindi essere lasciata libera. Se invece si accende una freccia verde che punta verso il basso è aperta al traffico normale, diventando quindi a tutti gli effetti una corsia supplementare. Non è semplicissimo attivare un corsia dinamica perché le misure di sicurezza e il monitoraggio del tratto devono essere assicurate e le decisioni vanno prese in tempo reale. Motivo per il quale vengono utilizzati droni e piattaforme automatizzate.
L’antesignana
Quella della A4 è la quarta corsia dinamica presente in Italia. Le altre sono poste lungo la A14 in corrispondenza di Bologna, lunga la tangenziale di Mestre (A57) gestita dalla Cav (Concessioni autostradali venete) e sulla A22 tra Trento e Rovereto. In realtà il tratto autostradale Padova-Venezia, gestito da Cav, era nato con due corsie e il dramma quotidiano degli ingorghi alla barriera di Mestre, costrinse i gestori, già nel 2003, a introdurre un’antesignana “corsia dinamica” e a costruire il “Passante di Mestre”.
L’“emergenza” non è “dinamica”
Fioccano multe se si circola sulla corsia di emergenza quando non è “dinamica”. Si paga dai 430 ai 1.731 euro e la cancellazione di 10 punti patente. Circolare o sostare sulla corsia di emergenza è permesso unicamente in condizioni, appunto, di emergenza, come guasto al veicolo o situazioni di malessere dei viaggiatori. La sosta è permessa fino al rientro dell’emergenza e per un massimo di 3 ore. Fare diventare dinamica una corsia di emergenza non è semplicissimo: va allargata e l’asfalto deve essere come quello di marcia normale. Bisogna assicurare una fitta serie di portali a messaggio variabile, avere sensori che contino i veicoli per capire momento per momento se il volume di traffico sale a livelli che rendono necessario aprire la corsia più a destra; adottare tutta una serie di precauzioni supplementari. Infatti si utilizzano droni, telecamere e piattaforme di monitoraggio rafforzato.