I dati più duri sono quelli legati agli omicidi alle rapine e furti. Tre scenari delittuosi tra i più sensibili per l’opinione pubblica che sono o stabili o in aumento. Quindi nessuna flessione sui temi più delicati. I dati del Viminale che il ministro Matteo Piantedosi ha – come di tradizione diffuso a Ferragosto – puntano nel vedere il bicchiere mezzo pieno. Tra i motivi di soddisfazione il fatto che nei primi sette mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo di quello scorso, i delitti segnano un -5,46%, complessivamente sono stati 1.228.454. Rimangono tuttavia uguali il numero degli omicidi (195) con un dato che il Viminale pone in evidenza, quelli di cui si è macchiata la criminalità organizzata, sono in calo del 36,36%.
Rapine furti in aumento
A stagliarsi su un panorama già di per sé critico sono i numeri in aumento delle rapine (15.486) e dei furti (554.975). Il totale delle persone denunciate per rapine e furti è di 434.940 (di cui 86.543 arrestate). In lieve calo i femminicidi, il Ministero degli Interni segnala che dall’inizio del 2023 fino al 31 luglio vi sono state 71 aggressioni mortali (-7,79%), di cui 57 in ambito familiare affettivo (35 dal partner o dall’ex). In crescita anche i crimini d’odio così come gli interventi di contrasto. Le segnalazioni di reato sono state 232 e sono cresciute del 6,9%. Da annotare che la crescita riguarda soprattutto la discriminazione religiosa.
Sicurezza e rimpatri potenziati
Gli occhi della politica e dei cittadini sono in particolare puntati sul dossier migranti. Il ministro Poantedosi spiega in diverse interviste tra queste al Messaggero e al Gazzettino che sarà “Potenziato il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere”. Così come ricorda il ministro degli Interni: “Il Governo conta di fare un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie”. “Abbiamo ottenuto nell’ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento”, calcola Piantedosi, “vogliamo elevare questa percentuale”. Secondo il titolare del Viminale il decreto Cutro ha permesso di razionalizzare il fenomeno.
“Ci ha consentito”, fa presente Piantedosi, “una gestione più ordinata del fenomeno”, con una nota positiva sugli effetti che “ci incoraggiano a continuare su questa linea”.
Le partenze dalla Tunisia
Se sul fronte dei rimpatri qualcosa si muove, molto meno rassicuranti sono, invece i dati, sugli sbarchi che sono più che raddoppiati. Da gennaio a luglio 2023 sulle coste del sud Italia rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, sempre secondo i dati del Viminale – sono stati 89.158 (rispetto ai 41.435 del periodo 2022, con una variazione percentuale del 115,18%). La nota dolente e che il principale Paese di partenza verso l’Italia è ora la Tunisia, mentre dalle coste libiche le partenze si sono ridotte.
Canale di Sicilia sbarchi continui
L’impegno delle forze di assistenza e sicurezza è diventato massimo. Di riflesso le strutture di accoglienza sono sotto stress. In particolare con cadenza drammatica si assiste agli eventi Sar, ossia quelli che si riferiscono prevalentemente a ciò che accade nel Canale di Sicilia durante i flussi migratori dal Nord Africa. Le chiamate di soccorso rappresentano il 72,64% dei casi: 64.764 (di cui 3.777 soccorsi da Ong) rispetto ai 19.171 (6.224 soccorsi da Ong) nel 2022. Il Viminale puntualizza anche il numero dei rimpatri sono stati 2.561 (+28,05%) in aumento rispetto ai 2 mila dello scorso anno. Nel contempo sono aumentate anche le richieste di asilo: 72.460 (+70,59%). In merito al record di sbarchi il ministro Piantedosi osserva come siano il frutto di una nuova “pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia”.
I disordini negli stadi
Lo situazione generale dell’ordine pubblico ha molte sfaccettature. Ad esempio il crescere del numero degli episodi di danni e disordini per le manifestazioni calcistiche. In generale nei primi sette mesi del 2023 quelle con la presenza delle forze di polizia sono state 1.349 (1.266 nello stesso periodo dell’anno scorso), di cui 115 con disordini e 63 feriti (73 e 38 nello stesso periodo dell’anno scorso).
L’impegno dei vigili del fuoco
C’è poi il capitolo dei danni ingenti e imprevedibili provocati dal cambiamento climatico che ha fatto registrare un picco di lavoro dei Vigili del fuoco che hanno effettuato 589.535 interventi. Nella relazione del Viminale sono in netto aumento rispetto al passato le operazioni per dissesti statici (+47%) e per danni idrici o idrogeologici (+57%) mentre sono in calo gli incendi di vegetazione (-52%) e i casi di incendi ed esplosioni (-52%).
Interventi delle forze dell’ordine
La relazione curata dal ministero degli Interni naturalmente è un giro d’orizzonte su tutti i fenomeni a rischio o messi a segno in operazioni contro i cittadini e lo Stato. In questo contesto il contrasto delle forze dell’ordine è stato elevato. Le operazioni contro la criminalità organizzata sono aumentate del 35,56%. Complessivamente, il numero di beni sequestrati e confiscati è passato da 9.316 a 10.178. Incremento anche del numero dei beni destinati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, aumentato del 126,85% (+141,78 gli immobili).
Le intimidazioni contro i giornalisti sono invece calate del 28,12% mentre quelle contro gli amministratori locali sono passate da 300 a 258. Le operazioni antidroga sono invece aumentate del 6,18%. I presidi negli ospedali sono stato incrementati da 126 a 179 e diventeranno a breve 190. Nelle operazioni ad alto impatto nelle maggiori aree metropolitane del Paese sono stati impegnati circa 40mila operatori delle forze di polizia e di altri enti che hanno portato a 308.763 persone controllate, a 696 arrestati, a 3.882 denunciati e a 793 stranieri espulsi.
Video messaggio di Ferragosto
Infine il ministro Matteo Piantedosi si è rivolto con un video messaggio alle forze di polizia e agli operatori di amministrazione penitenziaria, Protezione civile e Vigili del fuoco. “Ho voluto trascorrere la giornata di Ferragosto portando il mio saluto alle donne e agli uomini impegnati oggi su tutto il territorio nazionale nelle sale operative della polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri della Guardia di Finanza, dell’amministrazione penitenziaria, del Dipartimento della Protezione civile e dei Vigili del fuoco. E per loro tramite rivolgere un ringraziamento a chi con professionalità e dedizione trascorre questa festività al lavoro per garantire come ogni giorno la sicurezza e la protezione dei nostri cittadini”. Il ministro in mattinata ha fatto poi visita a diverse sale operative nella Capitale. “In questa occasione desidero rinnovare a tutto il personale delle amministrazioni del sistema di sicurezza nazionale e del soccorso pubblico e delle prefetture la mia più profonda gratitudine. Il Ferragosto è da sempre un momento di bilanci per il Viminale ma ciò che oggi mi preme più di ogni altra cosa sottolineare è che gli importanti risultati raggiunti in questi mesi sono il frutto del vostro impegno e del vostro sacrificio, del vostro quotidiano essere al servizio della comunità. La competenza e il coraggio che dimostrate in ogni occasione sono motivo di orgoglio per il nostro paese”.