giovedì, 21 Novembre, 2024
Attualità

Diocesi sempre aperte per accoglienza bambini ucraini

In Italia sono cinquantamila da inizio guerra

Quarantadue bambini ucraini con i loro accompagnatori, una ottantina di persone in tutto, provenienti dalle città di Nikopol e Kryviy Rih nel Dnipropetrovsk, Ucraina, sono accolti per il periodo estivo nelle diocesi di Senigallia, Ascoli Piceno e Macerata, grazie alla disponibilità delle Caritas e delle comunità locali. L’iniziativa, sostenuta dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Nunziatura Apostolica in Ucraina, è un ulteriore segno della solidarietà della Chiesa in Italia alla popolazione ucraina.

Vacanze solidali

Il progetto si aggiunge ad altri già in atto che hanno permesso ad oltre 600 bambini e ragazzi di trascorrere qualche settimana di serenità, lontano dalla guerra e dalla sofferenza. Dall’inizio dell’estate, infatti, grazie al coinvolgimento di attori diversi, sono state organizzate vacanze solidali in collaborazione con Caritas Spes e Caritas Ukraine, attività a livello diocesano ed è stato sostenuto l’intervento realizzato dal Movimento europeo di azione nonviolenta (MEAN). Sin dall’inizio del conflitto, Caritas Italiana è accanto alle comunità ucraine e in prima linea insieme alle Caritas nazionali, Caritas Spes e Caritas Ukraine, nella gestione dell’emergenza e degli aiuti. Già nel 2022, aveva accolto la richiesta delle Caritas ucraine di offrire un periodo di vacanza in Italia a circa 200 bambini, prima della ripresa delle attività scolastiche.

Chiese locali e Acli

Forte di questa esperienza, anche quest’anno ha coordinato l’organizzazione dell’accoglienza estiva in collaborazione con le Chiese locali e le Acli, garantendo vitto e alloggio, attività ricreative e di intrattenimento per i bambini, gli adolescenti e gli adulti che li accompagnano.

Molti orfani o con papà in guerra

“Questi ragazzi”, afferma don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, “sognano sicuramente la pace e di tornare a una vita serena, di frequentare la scuola, di poter riabbracciare i loro amici e, per tanti di loro, anche i papà che sono attualmente in guerra. Molti di questi bambini, poi, arrivano da orfanotrofi e in loro c’è anche la speranza di poter sognare, finalmente, una famiglia. Questa esperienza si inserisce sulla scia di altre realizzate in passato per situazioni di estrema difficoltà, come ad esempio dopo il disastro di Chernobyl. L’anno prossimo vorremmo promuovere un progetto per garantire protezione e sicurezza all’infanzia ucraina”.

Rifugiati, un terzo sono bambini

A fine 2022, secondo un rapporto congiunto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati-UNHCR, la Protezione Civile e INTERSOS erano173.645 i profughi dall’Ucraina entrati in Italia di cui49.444 i minori. Tra i minori in età scolastica arrivati dall’Ucraina, il 21% non frequenta la scuola. In 4 nuclei su 10 (il 39%) c’è almeno una persona con vulnerabilità. Per Eurostat, invece, a giugno 2023 gli ucraini rifugiati in Italia risultavano 157.325. In tutta Europa l’ufficio di statistica dell’Unione europea ne conta 4 milioni e 70mila. I principali paesi dell’Ue che hanno ospitato beneficiari di protezione temporanea dall’Ucraina sono Germania (1.133.420 persone; 28% del totale), Polonia (977.740; 24%) e Repubblica Ceca (349.140; 9%).
I dati europei presentati si riferiscono alle concessioni di protezione temporanea basate sulla decisione di esecuzione 2022/382 del Consiglio Ue del 4 marzo 2022, che stabilisce l’esistenza di un afflusso massiccio di sfollati dall’Ucraina a causa dell’invasione militare della Russia e che ha l’effetto di introdurre protezione temporanea.

I Paesi con più accoglienza

Rispetto alla popolazione di ciascun membro dell’Ue, i numeri più alti di beneficiari totali di protezione temporanea per mille persone nel giugno 2023 sono stati osservati in Repubblica Ceca (32,2), Polonia (26,6), Estonia (25,8), Bulgaria (24,9) e Lituania (24,7), mentre il dato corrispondente a livello Ue era pari al 9,1 per mille persone. Sempre al giugno 2023 i cittadini ucraini rappresentavano oltre il 98% dei beneficiari di protezione temporanea. Le donne adulte costituivano quasi la metà (46,6%). I bambini rappresentano poco più di un terzo (34,4%), mentre gli uomini adulti rappresentano meno di un quinto (19,0%) del totale.

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