A maggio aveva annunciato di avere un tumore al rene, al quarto stadio, il più avanzato. Sapeva, insomma, di avere ancora poco tempo da vivere. E da giovedì sera lʼItalia piange la scomparsa della scrittrice e attivista 51enne Michela Murgia. Una perdita importante per il mondo della società, della politica e della cultura del nostro Paese: sarà salutata domani per l’ultima volta all’interno della Chiesa degli Artisti (piazza del Popolo a Roma), dove dalle 15.30 inizieranno le esequie.
Difendeva le proprie idee
La morte di Murgia ha scosso anche il mondo della politica, anche quello legato alla Destra di cui era, in pratica, fiera oppositrice. Per il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni “era una donna che combatteva per difendere le sue idee, seppur notoriamente diverse dalle mie, e di questo ho grande rispetto”. Ha chiesto “una preghiera” per lei Matteo Salvini, con cui i rapporti non erano di certo tra i migliori. Il Presidente del Senato Ignazio la Russa ha parlato di una donna che “con determinazione, coraggio e il sorriso ha affrontato le paure e le sofferenze di una malattia terribile”. Ma sono stati davvero tanti i messaggi di cordoglio arrivati. Per il Presidente di ʼVerde è popolareʼ Gianfranco Rotondi “ci ha contraddetto finché ha potuto perché la vita è questa: contraddirsi per ritrovarsi, come ora, nel rispetto e nel dolore”. “Ma lʼamor mio non muore”, ha scritto Roberto Saviano sui propri social. “Ti ho voluto bene” le parole del Segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. “È stata una voce libera fino alla fine, un esempio di coraggio anche nella malattia” il commento del leader del M5S Giuseppe Conte.
A luglio il matrimonio “controvoglia”
“Il cancro è un complice della mia complessità, non un nemico da distruggere. Non posso e non voglio fare guerra al mio corpo, a me stessa”. Così aveva parlato del suo tumore in una recente intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. “Meglio accettare che quello che mi sta succedendo faccia parte di me”, diceva. “La guerra presuppone sconfitti e vincitori; io conosco già la fine della storia, ma non mi sento una perdente”. Dal 2010 al 2014 è stata sposata con l’informatico Manuel Persico. Lo scorso 15 luglio si è invece sposata civilmente e “controvoglia” con l’attore Lorenzo Terenzi. “Lo Stato vuole un nome legale che prenda le decisioni”, aveva spiegato. Una settimana dopo ha invece celebrato quella che per lei era l’unione in cui credeva davvero: la storia d’amore con la sua famiglia queer. Tutte e tutti rigorosamente vestiti di bianco.
Il successo con ʼAccabadoraʼ
Nata 51 anni fa a Cabras, in Sardegna, è stata anche blogger, drammaturga, opinionista e critica letteraria. Ha studiato lettere moderne allʼUniversità di Cagliari e alla Scuola Holden di Torino. Nel 2006 ha pubblicato il suo primo romanzo, ʼAccabadoraʼ, che ha vinto i premi Campiello, Dessì e SuperMondello. Ha poi pubblicato altri romanzi, tra cui ʼIl mondo deve sapereʼ (2008), ʼNon ti muovereʼ (2010), ʼChe cos’è il femminismoʼ (2013), ʼIl giorno in cui imparammo a volareʼ (2018) e ʼLe fiamme di San Lorenzoʼ (2021). È stata anche autrice di saggi, tra cui ʼIl coraggio delle donneʼ (2017) e ʼIl mondo deve sapere. Il ritorno dellʼAccabadoraʼ (2015). È stata una figura molto popolare in Italia e i suoi libri sono stati tradotti in molte lingue. È stata anche una nota opinionista e spesso è intervenuta sui temi della società, della politica e della cultura.