Buone nuove sul fronte del mercato del lavoro da parte di Bankitalia. Nei primi sei mesi dell’anno sono stati creati 280mila nuovi posti di lavoro nel settore privato non agricolo con un aumento del 15% rispetto a un anno fa 2022 e del 55% nel confronto con la seconda metà del 2022. Dunque, un buon dato quello fornito dalla nota ‘Il mercato del lavoro: dati e analisi’ (redatto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e con l’Agenzia nazionale per le Politiche attive del lavoro) che specifica comunque che tra maggio e giugno c’è stata meno domanda nei settori del turismo e del commercio (mentre è rimasta stabile negli altri servizi e nell’industria in senso stretto): in questi due mesi sono state create poco meno di 75.000 posizioni lavorative, a fronte di circa 100.000 in ciascuno dei due bimestri precedenti.
I danni dell’alluvione di maggio
Di certo i dati di maggio e giugno hanno dovuto fare i conti con i danni provocati dal maltempo, se si pensa che nei Comuni maggiormente interessati dall’alluvione in Emilia-Romagna, Marche e Toscana, le ‘attivazioni nette’ nel settore agricolo hanno marcatamente rallentato in questo periodo, ovviamente a causa dell’impossibilità di lavorare nei campi distrutti: nel complesso dell’ultimo bimestre il saldo cumulato è stato pari a circa 1.500 unità, a fronte di 4.000 e 3.700 rispettivamente negli stessi mesi del 2019 e del 2022. Per confronto, nei comuni delle province non colpite dell’Emilia-Romagna il saldo è stato solo lievemente inferiore rispetto al 2019 e al 2022. La differenza nella creazione di posizioni lavorative tra comuni colpiti e non colpiti si è gradualmente ampliata nel mese di maggio e si è stabilizzata in giugno, si legge nel rapporto. Nel settore privato non agricolo non emergono invece segnali di indebolimento delle ‘attivazioni nette’: nonostante i danni ingenti subiti dalle imprese più interessate, nel bimestre maggio-giugno il saldo cumulato si è mantenuto su livelli prossimi ai valori del 2019 e del 2022.
L’occupazione dipendente
Nel bimestre maggio-giugno la crescita dell’occupazione dipendente è stata più contenuta sia nella componente permanente (65.000 attivazioni nette, a fronte di 73.000 nel periodo marzo-aprile) sia, in misura maggiore, in quella a termine (15.000 nuove posizioni, la metà rispetto ai due mesi precedenti). La minore espansione dei contratti a tempo determinato ha risentito soprattutto dell’andamento del comparto turistico, dove questi rapporti di lavoro sono particolarmente diffusi. Sono inoltre diminuite le posizioni con contratto di apprendistato. È di conseguenza aumentata l’incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle attivazioni nette (all’88 per cento, dal 74 del bimestre precedente).
In generale, nel primo semestre dell’anno l’incremento dell’occupazione dipendente è stato sospinto dalla componente a tempo indeterminato. A marzo e aprile inoltre il numero di disoccupati amministrativi si è ridotto, ma meno rispetto al periodo corrispondente.