venerdì, 15 Novembre, 2024
Economia

Salario minimo. Prampolini (Confcommercio): a Confindustria regaliamo il nostro contratto. E Bonomi pensi ai listini prezzi dell’industria

Sul salario minimo non si placa l’ira della Confcommercio sulle osservazioni della Confindustria che indica nel contratto del settore commercio, cooperative e “finte cooperative” i punti deboli della contrattazione. Per il leader degli industriali Carlo Bonomi “il problema non è l’industria. Sappiamo chi paga poco, allora andiamo a colpire chi paga poco”. La replica della Confcommercio è affidata alla vicepresidente Donatella Prampolini, “Noi stiamo facendo la nostra parte. E chiediamo che anche l’industria la faccia impegnandosi per il contenimento degli incrementi dei listini”.

Un regalo per Bonomi Per la Confcommercio c’è una incomprensione di fondo da parte di Confindustria sui contratti e i livelli salariali attuati nel commercio. Lacuna che a giudizio di Donatella Prampolini va colmata.
“Dopo i nostri ripetuti chiarimenti a mezzo comunicati stampa, farò omaggio al presidente Bonomi di una copia del testo del contratto per il Terziario sottoscritto da Confcommercio e dalle più rappresentative Organizzazioni sindacali”, sottolinea la vice presidente di Confcommercio con delega al lavoro e alla bilateralità, “Il presidente Bonomi potrà così verificare che questo contratto, il contratto più applicato nel settore, prevede trattamenti economici complessivi superiori alla soglia dei nove euro ed un articolato sistema di tutele e di prestazioni in favore dei lavoratori, a partire dalla previdenza e dall’assistenza sanitaria integrative”.

Detassare e dare più welfare

La Confcommercio ricorda che la Contrattazione collettiva offre migliori garanzie di tutele ai lavoratori.
“Confermiamo che, a nostro avviso, la migliore risposta alla questione del salario minimo sta nella valorizzazione ‘erga omnes’ dei contratti di lavoro stipulati tra chi rappresenta realmente il mondo delle imprese ed il mondo del lavoro. Contratti”, propone Prampolini, “che meriterebbero, inoltre, misure di detassazione a supporto dei loro rinnovi e del welfare aziendale”.

Controlli sui listini prezzi

“A proposito di potere d’acquisto dei lavoratori”, osserva ancora la vice presidente della Confcommercio, “va poi ricordato l’impegno della distribuzione per il contenimento degli aumenti dei generi alimentari e dei beni di prima necessità. Noi stiamo facendo la nostra parte. E chiediamo che anche l’industria”, conclude Prampolini, “la faccia impegnandosi per il contenimento degli incrementi dei listini”.

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