L’appello è arrivato direttamente dal Presidente di Confindustria Carlo Bonomi: i governanti devono pensare alle famiglie a basso reddito per stimolare gli investimenti. Il motivo lo ha spiegato direttamente il numero uno degli industriali nel suo intervento a Ustica nel corso dell’incontro dal titolo ‘Il Mediterraneo alla sfida delle transizioni’: “La crescita dell’economia sta rallentando, nei primi 4 mesi la produzione industriale è diminuita, il commercio internazionale sta frenando”. Nello specifico, per Bonomi bisogna intervenire sulle famiglie a basso reddito, ossia quelle sotto i 35 mila euro. “Abbiamo chiesto un intervento shock da 16 miliardi con l’obiettivo di mettere in tasca a queste persone 1.200 euro all’anno in modo strutturale col taglio dei contributi al cuneo fiscale. Ci hanno detto che non ci sono le risorse? Un Paese che ha una spesa pubblica di 1.100 miliardi all’anno, può riuscire a trovare 14 o 16 miliardi riconfigurando la spesa”. Per il Presidente inoltre c’è la necessità di intervenire sùbito “altrimenti rischiamo di perdere anche quanto buono di fatto fino a questo momento che non è poco”.
Molte parole, pochi fatti
Per Bonomi le risorse ci sono, anche grazie al Pnrr, “ma purtroppo di riforme sentiamo solo parlare, di fatti se ne vedono pochi. Abbiamo bisogno di un’Italia che sia moderna, inclusiva e sostenibile”. Una stilettata Bonomi l’ha inviata all’ex Premier Giuseppe Conte, sempre sul Piano nazionale di ripresa e resilienza: “Era sbagliata l’impostazione data all’origine perché c’erano progetti che poco servivano per la crescita del Paese. Doveva essere di sostegno ai finanziamenti pubblici in aggiunta a quelli già preventivati dai Paesi. Il problema è che qui ci mettiamo anche 15 anni a fare una opera pubblica, quindi non ci sono i tempi. Non me la sento di dare la colpa all’attuale governo”.
Salario minimo: si dica la verità
Bonomi ha anche trattato il tema del salario minimo, specificando prima però che non è un argomento proprio nelle corde di Confindustria anche perché “tutti i contratti da noi siglati sono già superiori ai 9 euro l’ora”. Per lui la soluzione è comunque elencare quali sono i contratti inferiori a quella soglia: “E’ una cosa abbastanza facile, occorre sovrapporre due dati. Perché non si fa allora? Si ha paura di dire chi paga poco perché quella è una base elettoral Volete fare il salario minimo? Ma dite la verità”. Bonomi è intervenuto anche sul tema della salute dei lavoratori durante le ondate di calore: “Sono persone da tutelare, ci possono essere soluzioni come la Cig o lo smart working. In tema di sicurezza abbiamo proposto di fare comitati paritari per intervenire ex ante sugli incidenti. Da tre anni aspetto che legislatore e sindacati rispondano. Perché non si fa? Qual è il problema? Sembra che alla salute ci pensino solo gli imprenditori”.