Piccoli passi ma significativi per la Confederazione nazionale degli artigiani verso l’auto produzione di energia. “Trova consensi nel Governo e tra le forze politiche”, spiega in una nota la Cna, “la nostra proposta di introdurre incentivi mirati allo sviluppo di nuova capacità da fonti rinnovabili nell’ambito della rinegoziazione in corso del Pnrr. In dettaglio un credito d’imposta pari al 50% dell’investimento per installare piccoli impianti fotovoltaici (fino a 200 KWh) sfruttando i tetti degli immobili strumentali delle piccole imprese”.
Monitorare gli investimenti
A giudizio della Confederazione occorre stringere i tempi per orientare maggiormente gli investimenti e le risorse del Piano nazionale e del RepowerEU in funzione degli obiettivi energetici coinvolgendo il sistema delle piccole imprese che offrono un enorme potenziale.
Rinnovabili e auto produzione
“Nei giorni scorsi al question time in Commissione attività produttive della Camera, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy”, racconta la Confederazione nazionale degli artigiani, “ha annunciato che sono allo studio ‘misure di incentivazione a fronte di investimenti privati in beni strumentali per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili impiegata ai fini dell’autoconsumo’. La risposta all’interrogazione di alcuni parlamentari del gruppo M5S (favorevoli alla nostra proposta) sembra prospettare strumenti coerenti all’obiettivo di incentivare l’autoproduzione da fonti rinnovabili”.
Fondo Pnrrr da 2.5 miliardi
La proposta Cna in dettaglio, prevede una dotazione di 2,5 miliardi di euro nel triennio per finanziare l’installazione di 8.700 MW di nuova capacità con conseguente riduzione dei consumi di gas di oltre un miliardo di mc l’anno e un taglio al costo della bolletta intorno al 60%.
Il confronto con il Governo
Definire gli incentivi La Cna, “esprime la totale disponibilità a confrontarsi con il Governo e con tutte le forze politiche per definire velocemente la cornice normativa e finanziaria per introdurre la misura. È di fondamentale importanza”, sottolinea la Confederazione, “infatti, che il sistema di incentivazione sia tarato sulle esigenze e le caratteristiche delle micro e piccole imprese, superando i limiti delle misure di sostegno per investimenti green inserite nel programma industria 4.0 che si sono dimostrate piuttosto deboli a causa di basse quote di incentivo e per criteri di accesso complicati per le nostre imprese”.
Il problema dei tempi In quest’ottica, la proposta Cna con relativo documento di analisi è stata recepita nel documento messo a punto dal Pd dal titolo “Impresa domani, una proposta aperta per una strategia di politiche industriali per l’Italia”.
Accelerare sugli investimenti energetici da parte delle imprese consentirà all’Italia di realizzare una serie di obiettivi importanti: elevata capacità di spesa e quindi utilizzo delle ingenti risorse del Pnrr, rilevante taglio del costo delle bollette e riduzione della dipendenza energetica dall’estero. “La questione tempi è di cruciale importanza e Cna”, conclude la nota della Confederazione, “confida che la proposta per l’autoproduzione sia messa a terra velocemente”.