lunedì, 16 Dicembre, 2024
Economia

CNA: imprese artigiane fondamentali per raggiungimento obiettivi transizione green

Il presidente della Cna Dario Costantini, durante la conclusione del convegno promosso dalla confederazione dal titolo “Artigiani imprenditori protagonisti della transizione ecologica”, ha ribadito che gli obiettivi della transizione green e della messa in sicurezza del territorio non sono raggiungibili senza un pieno e costante coinvolgimento delle imprese artigiane. Oltre a essere protagoniste del Made in Italy, infatti, le imprese artigiane rappresentano “l’ossatura manutentiva” del Paese, uno dei pilastri della transizione ecologica e la modernizzazione e messa in sicurezza dell’Italia, da infrastrutture obsolete a un patrimonio immobiliare vecchio e inefficiente, dalla tutela idro-geologica alla cura del territorio. È necessario, pertanto, favorire il grande sforzo che stanno realizzando le piccole imprese per adeguarsi al profondo cambiamento, attraverso semplificazioni burocratiche, incentivi fiscali, supporti formativi ecc.   L’appuntamento è stata l’occasione per rilanciare la proposta della Cna per stimolare l’installazione di piccoli impianti fotovoltaici sfruttando i capannoni delle imprese attraverso un credito d’imposta pari al 50% dell’investimento. Con una spesa di 2,5 miliardi in tre anni si possono coinvolgere 200mila piccole imprese, installare 8.700 MW di nuova potenza riducendo i consumi di gas di 1 miliardo di mc l’anno e soprattutto abbattendo le bollette del 60%. La Cna stima che oltre 600mila imprese (con più di 2 milioni di occupati) sono impegnate a diverso titolo nella “manutenzione”, a partire dal settore delle costruzioni, per proseguire con attività di servizio come riparazione veicoli, fabbri, elettricisti, idraulici, manutentori del verde e della nautica, tinto-lavanderie, restauro artistico. Si tratta di piccole imprese in larga prevalenza a carattere artigiano. Nell’elenco vanno inseriti anche settori tipici della nostra manifattura ad alta intensità artigiana come il comparto del mobile, la filiera agroalimentare e il settore moda, che oltre a mostrare una particolare attenzione a operare in chiave green contribuisce ad allungare la vita dei prodotti attraverso l’attività di riuso.   Queste imprese sono pienamente coinvolte nelle grandi trasformazioni e nel processo di transizione. Una indagine realizzata da Cna mostra che il 71,3% delle micro e l’80,5% delle piccole si sentono parte in causa nel cambiamento. La transizione deve essere una opportunità e non un ostacolo. Per far questo è necessario che gli obiettivi e i target intermedi fissati dall’Europa devono essere realistici e concreti attraverso norme coerenti con le caratteristiche dei vari sistemi economici nazionali. Sono necessari una adeguata programmazione, norme semplici e chiare per favorire la partecipazione delle imprese alla sostenibilità. Per accompagnare il sistema delle imprese in questa trasformazione servono sostegni agli investimenti anche attraverso misure di fiscalità di vantaggio, misurazione e valorizzazione delle performance di sostenibilità. Diffondere modelli di simbiosi industriale, avviare un grande piano di rigenerazione urbana.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Salario minimo. No delle Confederazioni artigiane: più tutele ai lavoratori con il contratto collettivo

Ettore Di Bartolomeo

I mobili italiani all’estero valgono 15 miliardi

Ettore Di Bartolomeo

Medici di famiglia, la svolta Green

Angelica Bianco

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.