lunedì, 16 Dicembre, 2024
Politica

“Italia e Francia d’accordo sui migranti. Basta austerità Ue. Sostegno pieno a Kiev”

Prima una stretta di mano a favore di telecamere e fotografi all’interno del giardino dell’Eliseo, poi il Presidente della Francia Emmanuel Macron e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno dato vita poco prima delle 18 all’atteso bilaterale. Un incontro nato con l’obiettivo di smorzare i toni tra i due Paesi soprattutto dopo lo scontro sui migranti e le parole non tenere dei ministri transalpini nei confronti del governo di Centrodestra. Controversie ammesse alla stampa dallo stesso Macron nel corso della dichiarazione congiunta di ieri, “ma sempre in un contesto rispettoso e profondo, teniamo a questa amicizia”. Per il Presidente Italia e Francia possono continuare ad andare avanti insieme nei prossimi anni, anche per via della firma sul Trattato del Quirinale, “un sigillo alla cooperazione tra i nostri due Paesi fatto un anno e mezzo fa, come ricordava anche il Presidente Mattarella”.

Dialoghi costruttivi

Anche Meloni ha aperto a dialoghi maggiormente costruttivi anche per via del fatto che i due Paesi sono legati tra di loro, importanti, centrali e protagonisti in Europa e soprattutto in questo momento devono dialogare “perché molti e convergenti sono gli interessi comuni”. Come quello relativo ai migranti. E tra Italia e Francia sembrano essere stati fatti passi avanti su questo tema in vista del Consiglio europeo che si terrà a fine mese, come spiegato dalla stessa Meloni: “Siamo d’accordo che si debbano fare passi concreti rispetto a una visione della difesa della dimensione esterna: bisogna superare la diatriba tra movimenti primari e secondari”. I due Paesi lavoreranno insieme anche per garantire il diritto a non emigrare, “non consentendo più lo schiavismo del terzo millennio”, stroncando la rete dei trafficanti di vite umane e evitare che la selezione all’ingresso sia fatta da una rete di criminali. Macron dal canto suo ha chiesto che l’intera Europa si adoperi per rafforzare una politica comune in materia migratoria: “Ci sono ancora drammi nel Mediterraneo, dobbiamo organizzarci meglio. Come? Rafforzando il controllo delle nostre frontiere esterne. Una questione che l’Italia dopotutto conosce bene”.

Insieme per l’Ucraina

Tra i temi trattati, quella sul conflitto. Meloni ha affermato che le due nazioni continueranno a sostenere la causa dell’Ucraina fino a quando sarà necessario e a 360 gradi: “Se non lo facessimo non ci troveremo un mondo di pace ma ci troveremo in un mondo molto più caotico e con una guerra si avvicina a casa nostra”.

Sull’Europa

Parlando delle nuove regole di bilancio oggetto di trattative a Bruxelles, Meloni ha parlato di una nuova sfida incentrata sugli investimenti: “Non possiamo consentire che tornino parametri che oggi sarebbero assolutamente inadeguati. Gli investimenti sulle materie strategiche, come Difesa e Transizione verde, non possono essere considerati come tutti gli altri, è una materia su cui siamo d’accordo”.

La candidatura per l’Expo del 2030

Ieri intanto la premier è intervenuta ai lavori dell’Assemblea Generale del Bureau International des Expositions in occasione della presentazione della candidatura di Roma a ospitare l’Expo del 2030. Meloni ha spiegato ai presenti perché scegliere la capitale per l’Esposizione universale: “I capisaldi del nostro progetto sono sostenibilità, partenariati duraturi tra i Paesi, cooperazione responsabile e inclusiva, un’ambiziosa eredità di progresso per la comunità internazionale”.

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