Oggi 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il mondo si unisce per celebrare la resilienza, la determinazione e la speranza dei milioni di persone costrette a fuggire dalle proprie case a causa dei conflitti e delle persecuzioni. Con la Risoluzione 55/76 approvata il 4 dicembre 2000, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito questa giornata per intensificare gli sforzi globali volti a prevenire e risolvere i conflitti, contribuendo così alla pace e alla sicurezza dei rifugiati. Al centro delle celebrazioni di quest’anno c’è la campagna #WithRefugees, promossa dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che si protrarrà fino al 19 settembre, con l’obiettivo di far conoscere i rifugiati attraverso le loro storie, i loro sogni e le loro speranze. Persone che come tutti sognano di prendersi cura delle proprie famiglie, avere accesso all’istruzione, trovare lavoro e avere un luogo sicuro da poter chiamare “casa”.
Per promuovere la campagna molti attori e personaggi pubblici hanno aderito inviando messaggi e foto con lo slogan, per dimostrare ai leader mondiali che la maggior parte delle persone sono solidali con i rifugiati e vogliono che i Governi collaborino per migliorarne le condizioni di vita. Il 19 settembre si raggiungerà l’apice della iniziativa, quando la petizione #WithRefugees verrà presentata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York e conterrà una serie di richieste rivolte alle istituzioni affinché garantiscano l’accesso all’istruzione ad ogni bambino rifugiato, offrano un luogo sicuro a ogni famiglia e permettano ai migranti di lavorare o acquisire nuove competenze per contribuire alle comunità che li accolgono. È importante sottolineare che il reinsediamento rappresenta una delle soluzioni migliori per i rifugiati che non possono rimanere nel Paese di primo asilo né tornare al loro Paese d’origine. Nel corso degli ultimi dieci anni, l’UNHCR ha presentato richieste di reinsediamento per più di un milione di esuli in 30 diversi Paesi, ma la cifra che necessita di reinsediamento supera di gran lunga le opportunità disponibili.
Secondo il rapporto “Projected Global Resettlement Needs 2017”, il numero previsto di persone che richiedono il reinsediamento nel 2017 raggiungerà 1,19 milioni, il 72% in più rispetto al 2014. Questo sottolinea l’urgente necessità di un maggiore impegno da parte della comunità internazionale nel fornire soluzioni concrete per i rifugiati. Parallelamente, l’UNICRI (Istituto delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia) sta conducendo un programma volto a sviluppare meccanismi di risposta rapida alle sfide poste dalla migrazione irregolare, dalla tratta di esseri umani e dal traffico di migranti in Nord Africa, basato sulla cooperazione tra Governi, Organizzazioni Non Governative e organismi internazionali e regionali.