Sostenere il cambiamento verso un ambiente lavorativo sereno e sano è diventato un obiettivo prioritario per le istituzioni internazionali che si occupano di salute, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (IOL). Denunce riguardanti disturbi mentali e stress eccessivo negli uffici sono sempre più frequenti e statistiche allarmanti evidenziano la necessità di intervenire. Negli Stati Uniti, il 76% dei lavoratori dichiara di avere almeno un problema sul luogo di lavoro e il 90% attribuisce una buona parte di responsabilità ai datori di lavoro per questa crisi di serenità. Con la pandemia di COVID-19, l’IOL ha registrato un aumento del 25% di ansia e depressione a livello globale. Sfruttamento, mobbing, orari prolungati, mancanza di riposo, stanchezza e carenza di opportunità di carriera sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono a questo fenomeno preoccupante.
Sicurezza, inclusione, flessibilità, dignità, crescita
Per affrontare questa crisi, è stato studiato un framework per la salute mentale e il benessere sul lavoro, pubblicato sull’Health & Fitness Journal dell’American College of Sports Medicine, che si basa su cinque pilastri fondamentali che possono contribuire a ristabilire l’equità e la serenità tra leader, manager e dipendenti. Il primo pilastro riguarda la protezione dai danni, rivolta alla sicurezza e alla protezione fisica e psicologica sul posto di lavoro. Norme, politiche e programmi devono essere sviluppati in conformità ai principi di diversità, equità, inclusione e accessibilità. Il secondo promuove il supporto sociale e l’appartenenza, creando culture di inclusione, coltivando rapporti di fiducia e favorendo la collaborazione e il lavoro di squadra. L’armonia tra lavoro e vita privata è il terzo pilastro. Garantire l’autonomia e la flessibilità nel modo in cui il lavoro viene svolto, consentire una programmazione flessibile, rispettare i confini tra tempo lavorativo e non lavorativo e quindi favorire un equilibrio sano tra lavoro e vita personale. Il quarto attribuisce il valore del lavoro, considerando la dignità e il significato che esso porta: salari dignitosi, decisioni di gruppo sul posto di lavoro, una cultura di gratitudine e di riconoscimento. Il quinto e ultimo, riguarda la garanzia di crescita, promuovendo l’apprendimento e la realizzazione personale attraverso la formazione, l’istruzione di qualità e l’accesso equo all’avanzamento di carriera.
Benessere fisico e mentale dipende dall’ambiente di lavoro
“Sembrerebbe un controsenso – spiega Nico Pronk presidente della International Association for Worksite Health Promotion e docente di politiche della salute alla University of Minnesota -, perché il lavoro davvero nobilita l’uomo e può dare significato alla vita delle persone, stimolandole a crescere e fornendo risorse per la cura della propria famiglia. Dov’è quindi il cortocircuito? L’occupazione è fonte di salute e benessere e allo stesso modo l’ambiente di lavoro, sia fisico che psicosociale, può avere un impatto importante sulla serenità. Se i pericoli insiti nel luogo di lavoro sono limitati, i lavoratori si sentono più protetti da incidenti e infortuni e possono affrontare con successo situazioni di stress. Questo aspetto migliora ancora di più se i leader si impegnano coinvolgendo i dipendenti in processi decisionali e offrendo opportunità di carriera e crescita personale. Il benessere mentale e fisico in ufficio è legato strettamente ad ambienti sicuri, sani e positivi dove le persone sentono di impegnarsi in modo produttivo. I benefici si estendono così a tutti: datori di lavoro, dipendenti e famiglie”.