domenica, 17 Novembre, 2024
Società

Hallstatt, un caso di overtourism

Dopo la fama derivata dalle rivelazioni del regista Chris Buck e dello sceneggiatore Jennifer Lee di essersi ispirati al villaggio di Hallstattin Austria per creare il regno di Arendelle, ambientazione di Frozen, film di successo Disney, il villaggio alpino è diventato meta ambita dei turisti. Incastonato tra maestose montagne, Hallstatt affascina e incanta i visitatori di tutto il mondo grazie al suo aspetto idilliaco e fiabesco e la sua storia millenaria, tanto da essere eletta località protetta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Ma, ricercando l’immaginario Arendelle, ogni giorno giungono ad Hallstatt fino a 10.000 turisti, un numero spropositato se posto a confronto con i circa 800 abitanti, messi sotto pressione dalla tanta affluenza.

Vietati i selfie

Il villaggio è diventato un luogo molto (troppo) gettonato per selfie e fotografie, spingendo i residenti a cercare di preservare l’autenticità e la tranquillità del loro amato paese. Alcuni abitanti locali si sono ribellati contro l’invasione dei turisti e hanno espresso preoccupazione per la scomparsa del vero spirito di Hallstatt a causa della sua trasformazione in una sorta di parco divertimenti turistico. Per risolvere almeno in parte il problema, le autorità locali e il sindaco, Alexander Scheutz, hanno adottato misure drastiche, tra cui l’introduzione di restrizioni della pubblicazione di foto sui social e dell’accesso a determinate zone del villaggio. Di qui l’idea di una barriera di legno posizionata per nascondere il famoso panorama e i limiti per auto e autobus in ingresso (rispettivamente 450 e 54 veicoli). Le disposizioni hanno suscitato dibattiti e controversie tra alcuni sostenitori che ritengono sia necessario proteggere l’identità e la bellezza della località, e altri che vedono queste restrizioni come un ostacolo alla libertà personale e all’esperienza turistica.

Quando l’eccesso di turismo può diventare dannoso

È indubbio che Hallstatt si trovi in un dilemma complesso. Da un lato, il turismo che rappresenta una fonte importante di ricchezza per la comunità locale, generando occupazione e prosperità economica, dall’altro lato, l’eccessivo afflusso di visitatori che rischia di minare l’autenticità e l’integrità di un luogo che ha una storia e una cultura profonde. La sfida ora per il paese fiabesco è trovare un equilibrio tra la promozione sostenibile e la conservazione delle sue radici, ricercando strategie innovative che possano garantire un turismo responsabile, nel rispetto delle esigenze della comunità locale e del paesaggio naturale.

Il caso di Hallstatt non è l’unico, anche in Italia molti luoghi a rischio

L’esperienza di Hallstatt non è un caso isolato. In tutto il mondo molte destinazioni turistiche si trovano ad affrontare problemi simili. La pressione per attrarre visitatori può spingere le comunità a compromettere la loro originalità. Hallstatt, il “paese di Frozen” che desidera bandire i selfie, offre un esempio interessante di come il turismo possa essere un’opportunità e una sfida allo stesso tempo. Anche nel nostro Paese non mancano esempi di luoghi soggetti a fenomeni di overtourism come Capri, Venezia, Roma, Firenze, Costiera Amalfitana e Cinque terre per fare solo alcuni esempi.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Anche le multinazionali del web dovranno pagare l’Iva?

Paolo De' Capitani di Vimercate

Competizione globale e ambiente: la carbon border tax UE

Angelica Bianco

Gimbe: il Pnrr Missione Salute, finora rispettate tutte le scadenze europee

Ettore Di Bartolomeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.