martedì, 17 Dicembre, 2024
Esteri

La Corona di Carlo e le spine di Rishi

Tra una fetta di Victoria Sponge e l’altra, difficile resistere al tradizionale dolce britannico, oggi nel Regno Unito è grande festa. Carlo III verrá incoronato, mentre i sudditi sono stati invitati a esprimere il proprio giuramento di fedeltá ovunque questi si trovino al momento dell’incoronazione, verosimilmente davanti a un televisore seppur sparsi in centinaia tra eventi pubblici e privati.

I risultati delle local elections

Nel frattempo, nel primo test elettorale per il Primo Ministro Rishi Sunak e nell’ultimo per il leader laburista Keir Starmer prima delle prossime elezioni generali, è andata in onda la piú grande scoppola per il partito conservatore dal 1995. In palio c’erano 230 consigli locali per un totale di circa 8 mila seggi.

I risultati confermano il crollo del partito della Brexit e la risalita di laburisti e liberal democratici. A far riflettere sono i dati che riguardano da un lato storiche roccaforti conservatrici, per esempio la cittadina di Worcester vede i Tories terzi dopo i Verdi, e dall’altro quelle cittá culla del voto Leave, come per esempio la deprivata Stoke-on-Trent dove i laburisti hanno riconquistato la maggioranza per distacco.

La sfida da raccogliere

Passata la sbornia da Brexit, bocciata senza appello dalle nuove generazioni come conferma l’ultimo sondaggio per cui 9 giovani su 10 vorrebbero ritornare in Europa, i cittadini britannici hanno mandato un messaggio chiaro.

Tuttavia la cautela è d’obbligo. Sará infatti compito delle opposizioni confermarsi al livello di questa enorme sfida perché siamo di fronte a un fallimento che viene da molto piú lontano. Per esempio, l’ideale di Margaret Thatcher di fare del Regno Unito una “democrazia di proprietari di casa” ha avuto un duro reality check alla luce del fatto che la percentuale di proprietari di casa è, al momento, a livelli piú bassi di quelli registrati nel 1987. Per converso, gli affitti sono arrivati alle stelle con prezzi che oscillano in media tra le 2mila sterline, nelle grandi cittá come Londra o Bristol, e oltre le mille in provincia.

Ecco, se da un lato Ed Davey e il partito liberal democratico devono proseguire nella loro spinta internazionalista per riannodare i fili con l’Unione Europea, dall’altro Starmer, che verosimilmente diventerá il prossimo primo ministro, oltre a rodare da subito la squadra che lo sosterrá, deve lavorare a un piano strategico di lungo periodo che metta mano alle disfunzionalitá del Regno, lasciando pragmaticamente da parte tentazioni di grandiose quanto anacronistiche visioni focalizzando, piuttosto, sul day-by-day delle persone comuni. Lunga vita al Re.

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