venerdì, 22 Novembre, 2024
Esteri

North Stream 2: Il castello di carte tedesco sprofonda nella palude del Cremlino

Il “Fondo per la protezione del clima e dell’ambiente”, fondazione tedesca che ha fatto pressioni per il completamento della costruzione del gasdotto Nord Stream 2 in Germania, è al centro di uno scandalo per corruzione e nepotismo. Lo affermano le inchieste delle testate Bild e Welt, pubblicate venerdì.

Il Fondo per la protezione del clima e dell’ambiente è stato istituito nel 2021 dal governo del Land di Meclemburgo-Pomerania Anteriore. In base allo statuto, l’obiettivo principale avrebbe dovuto essere la protezione della natura e del clima, ma -scondo le testate tedesche-questa era solo una copertura per nascondere il coinvolgimento della Fondazione con le corporazioni russe. In effetti, la fondazione è nata per completare la costruzione del Nord Stream-2, aggirando le sanzioni statunitensi. A questo scopo, nella struttura aziendale è stata istituita una “operazione commerciale economica”, mascherata da fondazione per il clima, che ha ricevuto 20 milioni dalla controllata di Gazprom, la società Nord Stream 2 AG guidata da Schröder, e 200.000 euro dal governo del Land di Meclemburgo-Pomerania Anteriore.

I giornalisti tedeschi affermano che il “fondo per il clima” sotto la guida del suo ex direttore esecutivo, l’uomo d’affari di Amburgo Steffen Petersen, ha firmato un contratto per 6,2 milioni di euro per la certificazione tecnica del gasdotto con una società di proprietà di suo fratello.

Anche la società di consulenza di Amburgo Cylad Consulting, di cui Petersen è partner, ha ricevuto un contratto con il fondo del valore di 1,33 milioni di euro. Ma c’è molto altro dietro questa oscura vicenda. Un comunicato ora pubblicato dal presidente del consiglio di amministrazione della fondazione, Erwin Sellering, rivela che la fondazione ha gestito a caro prezzo gli affari dei russi in Germania. Ha fondato società di facciata, affittato strutture portuali per almeno 1,7 milioni di euro l’anno ed ha acquistato una nave speciale del valore di milioni di euro per lavori di dragaggio e riempimento sott’acqua, pagando ingenti somme ad esperti e fornitori di servizi. Il tutto è avvenuto per conto dei giganti del gas di Putin!

La società Rostocker Rokai GmbH ha ricevuto l’importo dell’ordine più alto con 36 milioni di euro. Questa azienda aveva affittato una banchina dalla città di Rostock, dalla quale è stata portata avanti la posa del gasdotto. L’accordo fece infuriare le autorità locali a cui inizialmente era stato detto che il molo era necessario per la spedizione di turbine eoliche.

Il primo ministro federale del Land, Manuela Schwesig, ha recentemente dichiarato che, in base al parere espresso dai periti nel rapporto da lei ordinato, l’ulteriore perseguimento degli scopi della fondazione sia divenuto impossibile e che la fondazione debba essere “imperativamente” sciolta. Nel rapporto è, inoltre, presente anche un altro importante monito: “Lo sponsor più importante della fondazione è Nord Stream 2 AG, che a sua volta sta per fallire. Se Nord Stream presentasse istanza di fallimento, la fondazione potrebbe essere condannata a rimborsare 20 milioni di euro (…) a Nord Stream 2 AG”.

“Eravamo convinti che il gasdotto fosse necessario per la transizione energetica”, ha affermato Schwesig. “Dalla prospettiva odierna e con le conoscenze odierne, si deve dire che la costituzione della fondazione è stata un errore. Ed è importante correggere questo errore”, aggiungendo: “Va detto molto chiaramente: con il suo attacco all’Ucraina, Putin ha rimosso ogni base per un’ulteriore cooperazione”.

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