venerdì, 22 Novembre, 2024
Attualità

Margaret Thatcher e l’ “umanità” di Putin

Quanta verità nelle parole dette da Margaret Thatcher, ventitré anni fa, a proposito di Putin. Dalla rilettura oggi del discorso che pronunciò la Premier britannica il 20 settembre 2000 al Millsaps College di Jackson, Mississippi è possibile trarre un insegnamento assolutamente attuale.

Nel suo discorso Margaret Thatcher aveva denunciato la mancanza di umanità dimostrata da Putin in occasione del disastro del sottomarino Kursk.

Ecco cosa disse allora la Thatcher: “Ho guardato le foto di Putin cercando di trovare una traccia di umanità. Nel giro di poche settimane avrei dovuto capire meglio, perché sapete cosa è successo? C’è stata la terribile tragedia del sottomarino che è andato a fondo. Non sappiamo se ci sia stata o meno un’esplosione all’interno, ma è stato molto interessante ciò che è successo. Se mai dovesse verificarsi una calamità simile in Occidente, tutte le forze armate andrebbero lì. Si mobiliterebbero immediatamente. I politici si riunirebbero subito e direbbero: ‘come li aiutiamo?’ Avrebbero tutto l’aiuto che gli possiamo dare. Se non fossimo in grado di dargliene, lo chiederemmo a qualcun altro. Ci sarebbe stata ansia, perché ciò che avrebbe contato non sarebbe stato il sottomarino, ma le vite di coloro che erano al suo interno. La cosa interessante è che il nuovo leader dell’Unione Sovietica non agì rapidamente. Non ha cercato di mobilitare nessun altro. Non sapevamo se avessimo potuto aiutare, ma eravamo tutti pronti ad andare in soccorso e inviare dei piccoli sottomarini per questa occasione. Ma questo, amici miei, è stato davvero rivelatore. Non danno ancora il giusto valore alla vita umana come noi. E così tutti gli aiuti sono arrivati, temo, raramente piuttosto tardi. E in un certo senso sono sollevata dal fatto che Putin abbia ricevuto così tante critiche per ciò che avrebbe dovuto fare, ma non ha fatto. Questo dimostra ancora una volta che l’Unione Sovietica e i popoli dell’Unione Sovietica sono molto consapevoli di ciò che si potrebbe fare e che si potrebbe fare molto di più di quanto si stia facendo al momento”.

Eppure dopo ventitré anni, c’è ancora chi, per convenienza o per vigliaccheria, non riesce a dire le stesse parole parlando del despota del Cremlino.

Venerdì, finalmente, è stato spiccato un mandato di cattura internazionale contro Putin dalla Corte  Penale internazionale per crimini di guerra commessi in Ucraina.

Personalmente ho provato un certo sgomento nel sentire alcuni “illustri” commentatori bollare questa indispensabile iniziativa giudiziaria come una scelta inopportuna che allontana la pace. Provo solo un profondo senso di vergogna nel sentire certi discorsi. C’è chi vorrebbe negoziare ad oltranza con chi ha dimostrato, da sempre, di non avere alcun rispetto per la vita umana.

Tutto questo parlare “a vuoto” senza aver prima letto i documenti, senza aver visionato le prove che hanno portato la Corte Penale Internazionale ad emettere il mandato di arresto, è semplicemente disgustoso.

Non credo si possa fare una graduatoria degli orrori, ma di sicuro i crimini commessi contro i bambini e le persone più fragili sono tra i più odiosi.

A questi benpensanti mi sento solo di dire: “Provate per un attimo ad immaginare se, quando eravate bambini, foste stati rapiti e dati in adozione mentre i vostri genitori erano ancora in vita. Se ciò fosse accaduto non perché loro erano dei cattivi genitori, ma solo perché avevano deciso di combattere per difendere la vostra libertà. Ora, con questa immagine impressa nella vostra mente, provate a dire che chi si è macchiato di questo orribile crimine non debba essere processato”.

Costoro invocano una trattativa di Pace con la Russia. Il rilancio della diplomazia e chiedono di far cessare le armi. Tutti nobili principi. Peccato che per avviare un dialogo servano due interlocutori. Ad oggi, Putin ha dimostrato solo disprezzo per la vita umana, per la convivenza pacifica dei popoli e per le norme del diritto internazionale.

Arrivare a chiedere però che la Corte Penale Internazionale non processi Putin, non perché non sarebbe giusto farlo, ma per non impedire una fantomatica trattativa di pace, che per ora è solo nella vostra fantasia, è davvero troppo.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

UCPI: “66 suicidi nel 2023, il carcere diventi un luogo di recupero”

Lorenzo Romeo

Ucraina. Coldiretti. Spesa “sospesa” nei mercati d’Italia. Prandini: un aiuto concreto da Campagna Amica

Marco Santarelli

Kurt e lo scenario bellico di questi giorni

Federico Tedeschini

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.