Toccherà al Governo decidere sulla poltrona più importante delle aziende di Stato, ma il ministro degli Esteri Antonio Tajani e con lui Forza Italia hanno già il nome per l’Eni. L’amministratore delegato Claudio Descalzi può rimanere alla guida del gruppo energetico nazionale. La “blindatura” arriva da Abu Dhabi, ed è il vicepremier e capo della Farnesina a sollecitarne la riconferma. Tajani racconta: “Berlusconi ne dà un giudizio molto positivo, si sono parlati più volte. Se devo dare un giudizio come ministro degli Esteri, lui lavora molto bene. Il governo deciderà, ma per quanto mi riguarda non posso che dare un giudizio positivo. Descalzi ha fatto sempre bene gli interessi dell’Italia”. Una conferma che però arriva in un contesto dove le decisioni devono essere ancora prese, il “dossier nomine” è sul tavolo del Governo ma sui tempi frena lo stesso Tajani. “È presto, penso tra un mesetto”. L’indicazione ufficiosa di Descalzi, tuttavia è in rotta con la “discontinuità” chiesta dalla Lega sui manager di Stato da cambiare.
Via della seta? Ne discutiamo
Altra questione su cui Tajani si pronuncia è quella del coinvolgimento dell’Italia nella Via della Seta. “Stiamo valutando. Abbiamo relazioni buone, vediamo. Ci sono tante forme di collaborazione, anche commerciali”, osserva il vice presidente del Consiglio. “Dobbiamo avere buone relazioni con tutti”, commenta, “L’India però diventa sempre più un partner strategico dell’Italia in quell’area”.
Emirati il nuovo ruolo dell’Italia
Sulla missione in corso degli Emirati, il ministro degli Esteri, spiega, “la presenza italiana in quest’area si era un po’ persa. Il rapporto è molto buono, da quando c’è il nuovo governo l’atteggiamento è cambiato. C’era un rapporto da ricucire dopo gli scontri ai tempi di Conte e Di Maio. Adesso il clima è molto positivo, abbiamo recuperato bene”, puntualizza. L’obiettivo oltre geo politico è commerciale. “Cerchiamo di internazionalizzare le nostre imprese”, fa presente Antonio Tajani, “grandi, piccole e medie, affinché possano occupare spazi commerciali che oggi sono dell’Italian sound: perché prendere la copia di un prodotto anziché l’originale? Se aumenta l’export riusciamo anche a diminuire il debito pubblico e fare un sacco di cose”.
Lavorare per la pace
In merito al conflitto russo-ucraino il ministro degli Esteri illustra la posizione dell’Italia.
“Noi stiamo lavorando per la pace, per far stare la Russia più calma. Lo abbiamo detto anche agli indiani”. Un nuovo ruolo nel conflitto potrebbero assumerlo gli Emirati, tema che sta a cuore al premier Giorgia Meloni. “Gli Emirati Arabi Uniti intendono muoversi, noi spingiamo sempre affinché ci sia un dialogo. Il fatto che Blinken e Lavrov, sia pure di sfuggita, si siano incontrati e parlati brevemente a Nuova Delhi è importante”. E sulle affermazioni di elogio del ministro degli Esteri russo Lavrov per Berlusconi, il vicepremier minimizza: “Che Berlusconi sia una persona ragionevole lo sanno tutti, è sempre stato un uomo di pace. Berlusconi sta dalla parte dell’Occidente. Lui è rimasto molto deluso da Putin, voleva che continuasse lo spirito di Pratica di mare, che si continuasse ad avere la Cina come grande competitor. Voleva”, sottolinea infine Tajani, “portare la Russia verso l’Occidente, c’era riuscito bloccando anche l’invasione della Georgia con Sarkozy”.