domenica, 22 Dicembre, 2024
Esteri

In Crimea si deciderà la guerra in Ucraina

Il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg ha recentemente avvertito che la guerra in Ucraina è entrata in una “fase decisiva”. Questa nuova fase del conflitto potrebbe portare la lotta in un territorio vitale per le capacità militari della Russia in Ucraina e caro al presidente russo Vladimir Putin: la Crimea.

La penisola del Mar Nero, che è stata invasa dalle forze russe e annessa illegalmente da Putin nel 2014, è servita da trampolino di lancio per l’invasione della Russia ed ha contribuito a spianare la strada alle forze russe per occupare una parte dell’Ucraina meridionale. La Crimea continua ad essere una base di attacco per aerei e navi da guerra russi che colpiscono l’Ucraina.

La Crimea funge da fondamentale via di rifornimento per l’esercito russo. La penisola, grande all’incirca come la Sicilia, ospita numerose basi militari e la flotta russa del Mar Nero.

“Il terreno decisivo per questa guerra è la Crimea. Il governo ucraino sa che non può accettare che la Russia mantenga il controllo della Crimea”, ha detto a Insider il Generale a riposo Ben Hodges, ex Comandante dell’Esercito statunitense in Europa. “I prossimi mesi vedranno l’Ucraina stabilire le condizioni per l’eventuale liberazione della Crimea”, ha aggiunto, sottolineando che il Paese “non sarà mai sicuro o protetto o in grado di ricostruire la propria economia fintanto che la Russia manterrà la Crimea”.

La lotta per riconquistare la Crimea potrebbe comportare importanti perdite, ma sembra esserci un numero crescente di esperti militari che credono che la rivendicazione della Crimea sia fondamentale per la sopravvivenza a lungo termine dell’Ucraina e sostengono che le forze ucraine abbiano già dimostrato di avere la capacità di portare a termine il lavoro. Una imponente campagna contro la Crimea potrebbe anche fornire una spinta al potere negoziale di Kiev in qualsiasi futuro colloquio di pace.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è impegnato a espellere le forze russe da tutto il territorio occupato, compresa la Crimea. Kiev ha spinto con forza per ottenere armi più avanzate dall’Occidente. “La Crimea è la nostra terra, è il nostro territorio, è il nostro mare e le nostre montagne. Dateci le vostre armi e noi riprenderemo la nostra terra”, aveva detto Zelensky, tramite collegamento video, alla riunione annuale del World Economic Forum a Davos.

La scorsa settimana, gli Stati Uniti e la Germania hanno annunciato che invieranno carri armati avanzati Leopard e M1 Abrams in Ucraina, soddisfacendo un’importante richiesta. L’Ucraina ha sottolineato che i carri armati saranno necessari per riprendere il controllo dei territori occupati che i russi hanno minato e che probabilmente difenderanno con reti di trincee.

Il Presidente Biden ha dichiarato: “Con l’avvicinarsi della primavera, le forze ucraine stanno lavorando per difendere il territorio che detengono e si stanno preparando per ulteriori controffensive. Per liberare la loro terra, devono essere in grado di contrastare le tattiche e la strategia in evoluzione della Russia sul campo di battaglia a breve termine”.

Il Generale a riposo dell’Esercito statunitense James Dubik, ora Senior fellow dell’Institute for the Study of War, in un recente editoriale per The Hill, ha scritto: “Gli alleati devono semplicemente fermare l’approccio ‘dare loro una parte di ciò di cui hanno bisogno, più lentamente di quanto ne hanno bisogno’ nei rifornimenti all’Ucraina. Questo approccio è andato avanti già da troppo tempo. L’Ucraina ha bisogno di più sistemi di difesa aerea, carri armati e artiglieria a lungo raggio e razzi per fare ciò che è necessario”.

Anche il Gen. Hodges ha sottolineato che l’Ucraina avrà bisogno di armi d’attacco di precisione a lungo raggio come i missili ATACMS a lungo raggio che possono essere lanciati da un lanciatore HIMARS montato su camion.

La liberazione della Crimea potrebbe essere ottenuta isolando la penisola tramite attacchi aerei e terrestri per recidere e interrompere i principali collegamenti della Russia con la Crimea.

Una volta isolata la Crimea, l’Ucraina dovrebbe impiegare “un’ampia gamma di sistemi a lungo raggio contro le strutture e i raggruppamenti russi esposti in Crimea, costringendoli ad andarsene”, ha aggiunto Hodges.

Se l’Ucraina si muovesse per riconquistare la Crimea, potrebbe rinnovare la preoccupazione che il Cremlino possa fare ricorso all’uso di un’arma nucleare. Di contro, molti dei migliori analisti militari hanno ripetutamente affermato che le minacce nucleari di Putin hanno lo scopo di scoraggiare un ulteriore sostegno occidentale all’Ucraina, e sono scettici sul fatto che Mosca userebbe effettivamente un’arma del genere. L’Ucraina ha già spinto le forze russe fuori da aree rivendicate come parte della Russia, come nel caso di Kherson, senza che ciò abbia comportato una risposta nucleare. Gli ucraini hanno anche attaccato alcune basi aeree russe in Crimea.

Allo stato delle cose, la possibilità che la Russia e l’Ucraina diano corso a negoziati per porre fine alla guerra è davvero minima. La decisione di Putin di annettere illegalmente quattro regioni ucraine a settembre, nonostante il fatto che le forze russe non occupassero completamente questi territori, ha di fatto precluso ogni possibilità di colloqui. L’Ucraina è stata chiara sul fatto che non accetterà alcun accordo che le richieda di cedere territorio alla Russia, ed è altamente improbabile che Mosca torni indietro sulle sue nuove rivendicazioni territoriali in Ucraina.

In sintesi, i combattimenti continueranno ed il coinvolgimento dell’Occidente nella guerra è così vasto da aver raggiunto un punto di non ritorno. Gérard Araud, ex Direttore generale per gli Affari Politici e di Sicurezza del Ministero degli Affari esteri francese, a questo proposito ha detto: “La politica estera si basa sulla credibilità dei Paesi e soprattutto sulla credibilità delle grandi potenze. Se gli Stati Uniti e i suoi principali alleati fossero visti come incapaci di difendere una vittima di un’aggressione nel continente europeo, provate a immaginare cosa significherebbe questo per altri Stati altrove”, indicando le conseguenze potenzialmente riverberanti di una vittoria russa, in particolare per altri luoghi che affrontano minacce da parte di potenze molto più grandi, come Taiwan.

“Senza dirlo, e forse senza saperlo, abbiamo varcato una soglia. Ora, per l’Occidente, una sconfitta dell’Ucraina è inaccettabile”, ha detto Araud, aggiungendo: “Abbiamo fatto così tanto ora che la vittoria della Russia sarà una vera sconfitta dell’Occidente, e penso che l’Occidente questo non possa accettarlo”.

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