sabato, 16 Novembre, 2024
Lavoro

Trasportatori Fita-Cna: Errore togliere gli sconti sui carburanti

Una decisione sbagliata a cui è possibile porre rimedio. La scelta errata fatta dal Governo secondo la Federazione italiana trasportatori della Cna è quella di tagliare gli sconti sulle accise.
“Eliminare lo sconto sui carburanti è stata una decisione politica incauta”, scrive la Federazione nella memoria consegnata alla Commissione attività produttive della Camera nell’ambito dell’audizione sul “decreto trasparenza”. “È possibile porvi immediato rimedio. A giudizio di Cna-Fita infatti le conseguenze non sono state adeguatamente valutate alla luce della complessità dello scenario globale”.

L’importanza del prezzo

“La flessione delle quotazioni internazionali del greggio è stata vanificata dal parallelo aumento dei costi di produzione dei carburanti”, scrive la Federazione che ricorda quanto sia fondamentale “il prezzo dei carburanti per le attività di traporto (merci, persone, Ncc e taxi) in quanto oscilla tra il 30 e il 40% dei costi complessivi”.

Stop a condotte fraudolente

Pertanto, fa presente la Federazione: “auspichiamo che il decreto possa rappresentare un efficace contributo ad arginare condotte fraudolente” che influenzano artatamente il mercato. In tale quadro è condivisibile
l’obiettivo del Governo di definire maggiori indici di trasparenza circa il prezzo di vendita al pubblico del carburante. Giudizio positivo”, sottolinea la Cna-Fita, “quindi sulla previsione di disposizioni ad hoc quali azioni di monitoraggio e controllo fino allo strumento sanzionatorio per debellare quelle forme di speculazione che in modo
sistematico emergono nei momenti di maggiore instabilità dei prezzi dei beni di largo consumo”.

L’interesse della criminalità

Da questo punto di vista, “riteniamo che l’attenzione del decisore politico, nonché dell’autorità finanziaria, debba essere rivolta a tutta la filiera di origine e produzione dei combustibili per autotrazione (estrazione, trasporto, raffinazione e distribuzione), atteso”, conclude la Cna, “il crescente interesse esibito dalla criminalità organizzata
per il business relativo al contrabbando di prodotti energetici, anche a mezzo dell’acquisizione di distributori di carburante indipendenti”.

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