Caro professore Mannino, sono Sara Bocchiaro della 4°C, un’alunna come tutti gli altri che ha pensato di dare un segno di vita alla propria aula aggiungendo un crocifisso.
Tutto è nato da una semplice e splendida lezione con lei, nella quale ci siamo accorti che mancava un segno molto significativo di ciò che siamo e ciò di cui abbiamo bisogno, ovvero il Signore, nonostante la scuola sia un posto laico, dove quindi ogni religione o comunque ogni scelta in ambito religioso presa da ognuno di noi deve essere ed è rispettata. Le lezioni con lei ci insegnano e ci permettono di comprendere al meglio ciò che vuol dire amare il prossimo e non giudicare gli altri e tutto questo è correlato al messaggio che viene trasmesso da Gesù. Alcuni nostri compagni non erano d’accordo sul fatto di tenere un crocifisso in classe, ma penso che non debba essere così.
La croce di Cristo ci deve ricordare sempre il suo sacrificio, la sua misericordia e la sua infinita bontà. Proprio grazie alla croce, ha unito cielo e terra e in quelle braccia aperte ci abbraccia tutti con un abbraccio fraterno.
La croce ci insegna come cercare di smussare tutti quegli spigoli che non ci permettono di vivere la vita come in realtà dovremmo. La scelta del colore verde non è stata per nulla casuale, perché il verde è simbolo di speranza. Questa settimana ho partecipato alla fiaccolata per accompagnare il feretro di Fratel Biagio in Cattedrale. Un uomo di Dio che ha donato la sua vita per gli ultimi. I miei genitori sono volontari della Missione di Speranza e Carità, grazie a loro ho avuto la fortuna di averlo conosciuto, ma una delle cose che mi ha fatto riflettere della sua vita esemplare è che ha trascorso gli ultimi anni a girare per tutto il mondo a piedi, camminando con la croce sulle spalle. La croce di Cristo, un vanto per lui così come per noi. Vestiva con saio verde, perché per lui il verde era la speranza, speranza che i cristiani non dovrebbero mai perdere soprattutto i giovani che sono la speranza PER UN MONDO MIGLIORE